Roma, 17 giu – Il presidente dell’Inps non sa come funziona l’ente che dirige. Può essere? Certo, specie sei un bocconiano e le esperienze passate (Mario Monti in testa a tutti) non depongono a favore di chi ha fatto curriculum nel prestigioso ateneo milanese. Tito Boeri non sembra intenzionato a discostarsi da questa trama, dato che dimostra una certa lacunosità di ragionamento mentre è impegnato nel tirare la volata alla legge sullo ius soli.
“Se chiudessimo le frontiere ai migranti non saremmo in grado di pagare le pensioni”, spiega Boeri alla platea radical chic de “La Repubblica delle idee”, convegno organizzato dall’omonimo quotidiano. Perché? “Ogni anno gli stranieri versano otto miliardi di euro in contributi e ne prelevano tre”, prosegue snocciolando i bilanci dell’ente, che però dimentica fondarsi ormai in larga parte su un sistema di tipo contributivo, per cui ciò che viene versato sarà prima o dopo chiesto indietro sotto forma delle varie prestazioni assistenziali (ad esempio assegni di disoccupazione) o previdenziali (pensioni). Ed è ormai noto che se oggi ancora ancora il sistema si regge, sul lungo termine l’apporto degli stranieri è destinato non a puntellare, bensì a a mandare gambe all’aria i conti dell’Inps.
Questo però Boeri, che fa il finto tonto, lo sa benissimo e cerca allora un qualche appiglio per non dover ammette che la situazione economica dell’ente nell’arco di qualche decennio – e il lungo termine è l’unico periodo valido per analizzare un istituto di previdenza sociale – andrà progressivamente deteriorandosi. “È vero – riconosce allora il bocconiano – un giorno avranno la pensione pure loro, però molti torneranno al loro Paese d’origine. I loro versamenti saranno a fondo perduto”. E chi l’ha deciso? Boeri stesso? Sulla base di cosa? Ma soprattutto, se con la scellerata legge sullo ius soli – alla quale, con queste parole, lui stesso tira la voltata – si sta facendo, al contrario, di tutto perché gli immigrati restino qui vita natural durante?
Filippo Burla
2 comments
ma per caso la Bocconi può essere frequentata tramite fascicoli mensili su modello della mitica Scuola Radio Elettra ?
perchè qui non parliamo nemmeno più di numeri ma di intenzioni oniriche; questo Boero ( o come diavolo si chiama) è pronto a scommettere sulle futurologie dei migranti che “torneranno” ai loro Paesi di origine PERDENDO (come no) i contributi versati;
anzi qui più che di università a dispense rentriamo di diritto nel campo del divino mago Otelma…
Complimenti a Filippo Burla, sempre chiaro e documentato.