Milano, 28 apr – I derivati Alexandria e Santorini finiscono di nuovo nel mirino della magistratura. ll giudice dell’udienza preliminare di Milano Alessandra Del Corvo ha rinviato a giudizio Alessandro Profumo e Fabrizio Viola (rispettivamente ex presidente ed ex amministratore delegato di Mps) con le accuse di aggiotaggio e falso in bilancio nell’ambito di uno dei processi sulla crisi dell’istituto senese e in particolare sulla contabilizzazione dei derivati.
Il processo comincerà il 17 luglio. A Firenze i due banchieri l’avevano fatta franca ma a Milano le cose sono andate diversamente. La notizia è stata ovviamente accolta con favore dagli azionisti di Rocca Salimbeni che si sono costituiti parte civile. La decisione del Gup pare abbia sorpreso Alessandro Profumo, che comunque si è detto “sereno e fiducioso nella magistratura”. Come dar torto al noto manager (oggi amministratore delegato di Leonardo) se perfino la severissima Procura della Repubblica milanese aveva chiesto l’archiviazione per lui e per Fabrizio Viola. Il pm Civardi in aula pur ribadendo che “i derivati avrebbero dovuto essere contabilizzati “a saldi chiusi” e non “a saldi aperti”, come è stato fatto” ha giustificato gli ex manager perché “hanno fornito negli allegati ai bilanci tutte le indicazioni su quali sarebbero stati gli effetti della contabilizzazione a saldi chiusi, senza intenzione di ingannare il mercato”. Questa tesi è stata respinta dalla Del Corvo che ha rinviato a giudizio gli imputati per le operazioni condotte tra il 2012 e il 2015 con l’ipotesi di aggiotaggio e falso in bilancio in merito alla contabilizzazione a ‘saldi aperti’ dei derivati Santorini e Alexandria, operazioni strutturate la prima con Deutsche Bank e la seconda con Nomura. Si è consumata dunque una piccola rottura all’interno del palazzo di giustizia lombardo.
Ancora è troppo presto per capire come andrà a finire. Rimane, però, aperta la questione della governance del sistema creditizio italiano da Mps in giù. Profumo, infatti, ha lavorato in stretta collaborazione con Banca d’Italia e Consob che lo avevano voluto proprio per cancellare i disastri dell’ex presidente Mussari. Appare evidente già da ora che la vigilanza non ha funzionato. Difficile dire se si tratta di dolo o colpa grave. Per dirimere la questione è necessario l’intervento del ministro dell’Economia e delle Finanze che come presidente del Circ (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio) deve dare delle risposte credibili ai risparmiatori traditi.
Salvatore Recupero
Caso derivati Mps: Alessandro Profumo e Fabrizio Viola rinviati a giudizio
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[…] presidente ed ex amministratore delegato di Mps) sono stati condannati a sei anni di reclusione per irregolarità nella contabilizzazione dei bilanci per la presunta “rappresentazione non corretta” dei derivati Alexandria e Santorini nei conti e […]
[…] presidente ed ex amministratore delegato di Mps) sono stati condannati a sei anni di reclusione per irregolarità nella contabilizzazione dei bilanci per la presunta “rappresentazione non corretta” dei derivati Alexandria e Santorini nei conti e […]
[…] former president and former managing director of Mps) were sentenced to six years in prison for irregularities in accounting for financial statements for the alleged “incorrect representation” of the Alexandria and Santorini derivatives […]
[…] ed ex amministratore delegato di Mps) sono stati condannati a sei anni di reclusione per irregolarità nella contabilizzazione dei bilanci per la presunta “rappresentazione non corretta” dei derivati Alexandria e Santorini nei conti […]
[…] ed ex amministratore delegato di Mps) sono stati condannati a sei anni di reclusione per irregolarità nella contabilizzazione dei bilanci per la presunta “rappresentazione non corretta” dei derivati Alexandria e Santorini nei conti […]