Roma, 01 feb – Soltanto un paio di giorni fa Matteo Renzi annunciava “segnali di ripresa timidi ma interessanti, dai macchinari fino a previsioni Pil. Avanti con riforme, ridiamo fiducia a italiani”. In primo luogo, richiamare le previsioni del Pil, quando queste sono state sempre sbagliate dal 2011, è una truffa intellettuale bella e buona.
In secondo luogo, il presunto rilancio dell’occupazione è stato dimostrato attribuibile soltanto agli “scoraggiati” che non studiano e non cercano più lavoro, mentre le retribuzioni toccano il minimo storico. Infine, vox populi, vox dei: gli Italiani si sono fin troppo chiaramente espressi, nell’ultimo Rapporto Italia di Eurispes, in materia di percezione della fantomatica “ripresa” in corso, chiedendo a gran voce l’uscita dall’Euro.
Da un anno e mezzo documentiamo, a cadenza mensile, la relazione tra consumi elettrici e Pil, scoprendo che il semplice indicatore elettrico è quanto mai affidabile per stimare non solo le tendenze correnti dell’economia reale ma anche quelli immediatamente successivi, nonché per confrontare le tendenze delle diverse economie nazionali.
Con i dati di gennaio 2015 a disposizione, rinnoviamo l’analisi, esposta questa volta in modo un po’ diverso: nel grafico a fianco sono mostrate le serie delle variazioni dei consumi e del prezzo industriale dell’elettricità, formato sul mercato elettrico, in ciascun mese a partire da gennaio 2012, riferite in percentuale allo stesso mese dell’anno precedente.
È immediatamente evidente che non solo i consumi elettrici (serie in basso) sono diminuiti ogni mese, anno dopo anno, dal 2012 in avanti, ma che anche l’ultimo dato di gennaio 2015 è negativo, sia pur leggermente. Nessuna ripresa, quindi.
Di più, dalla seconda metà del 2012 i prezzi industriali dell’elettricità sono costantemente diminuiti, in una spirale deflazionistica che è proseguita ininterrottamente fino al mese appena trascorso, in cui il prezzo medio dell’elettricità è risultato del 14% inferiore rispetto al gennaio 2014. Il fatto che a fronte di prezzi decrescenti il consumo elettrico non solo non aumenti ma continui a diminuire restituisce un quadro sconsolante di un’economia reale strangolata nella spirale deflazionistica, insensibile alle patetiche dichiarazioni del presidente del consiglio.
Francesco Meneguzzo
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[…] la riduzione del 10% nel periodo considerato della domanda complessiva, di cui più volte abbiamo scritto su questo giornale, e il vero e proprio crollo verticale della produzione termoelettrica convenzionale, che ha […]
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