Roma, 25 giu – Oggi affermare che tra maschi e femmine esistano delle differenze ontologiche è sostanzialmente vietato. E il pensiero unico non fa sconti, puoi essere anche un famoso psichiatra, uno che ha scritto decine di libri e che da anni interviene come esperto su tutte le tv nazionali: le guardie bianche del pensiero unico ti infileranno subito nella lista dei reazionari da condannare. E’ quello che è accaduto a Raffaele Morelli, intervistato da Michela Murgia nel suo Tg Zero su Radio Capital. L’autrice del fascistometro non voleva conoscere realmente le opinioni di Morelli, ma solo rinfacciargli la frase pronunciata in precedenza a Rtl 102.5: “La donna si deve preoccupare se l’uomo non le mette gli occhi addosso“.
Il “maschilismo” di Morelli
La frase, decontestualizzata, viene rinfacciata dalla Murgia che, dopo le proteste di Morelli ha riporta tutto il passaggio: “Se una donna esce di casa e gli uomini non le mettono gli occhi addosso deve preoccuparsi. Puoi fare l’avvocato o il magistrato e ottenere tutto il successo che vuoi, ma il femminile in una donna è la base su cui avviene il processo. Il femminile è il luogo che trasmette il desiderio. Se le donne non si sentono a proprio agio con il proprio vestito, torna in casa a cambiarselo. La donna è la regina della forma. La donna suscita il desiderio, guai se non fosse così”.
“Le femmine giocano con le bambole”
Morelli ribadisce le sue parole e aggiunge che il femminile è alla radice della donna, arrivando a dire “le femmine giocano con le bambole già agli albori”. La Murgia lo interrompe e chiede provocatoriamente: “I maschietti non giocano con le bambole? Se gliele diamo magari ci giocano”. “No”, risponde Morelli, “i bambini maschi non giocano con le bambole neanche se gliele diamo”. I toni si alzano, Morelli minaccia di andarsene e poi spiega: “I codici femminili sono antichissimi, sono codici primordiali. Siccome il femminile è alla base della crescita e dello sviluppo di ogni donna, se il femminile viene soffocato, come avviene in molte patologie, la donna perde la possibilità di realizzare la sua pienezza, la sua identità”. La Murgia, che ascolta con un’espressione tra lo stupito e il divertito, poi prova a intervenire sempre con il tono sarcastico e a quel punto Morelli perde le staffe, urlando “zitta e ascolta!” e minacciando di andarsene. La Murgia risponde “non sto zitta, se ne vada”. E a quel punto lo psichiatra se ne va e cade la linea.
Morelli va “rieducato”
Così uno stimato professore, non un pericoloso fascio-razzista, ma uno che scrive libri con titoli come “L’arte di essere felici” e “La vera cura sei tu“, viene fatto passare come un in inguaribile misogino maschilista da rieducare. Abbattuto a colpi di risatine e domande retoriche, con il solo scopo di fargli ripetere le frasi già pronunciate. Le quali, parlando di differenze tra uomo e donna e di concetti come l’identità, sono di per sé considerate non solo sbagliate, ma inaccettabili. E in questo caso non vale nemmeno il feticcio politicamente corretto della “competenza”: l’ortodossia del pensiero unico della scrittrice uscita dai call center, vale più delle opinioni dello scienziato.
Davide Di Stefano
10 comments
Desolante.
piu che altro è da cretino per un maschio dire alle donne cosa devono fare ed essere
Hai scritto due righe di sublime imbecillità.
Riesci ad usare “maschio” e “donna” come da codice femminil-femminista e far passare la dualità dei sessi (base della vita) come “maschilismo” (voler dire alle donne cosa fare).
Qui Morelli (che non è comunque un genio né il mio riferimento culturale) ha semplicrmente detto ciò che maschi e femmine sono per natura.
Siete voi banditori di menzogna progressista a dire sempre quello che uomini e donne dovrebbero (secondo la vostra ideologia malata) fare ed essere (fare le stesse cose, essere uguali).
Che dire poi delle cagne femministe che vorrebbero colpevolizzare persino il desiderio e abbaiano contro miss Italia o le grid girls?
Io dico (rovesciando il tuo lessico) che è verissima imbecillità per una femmina dire cosa gli uomini non debbano fare o essere! E imbecille é infatti l’uomo-zerbino occidentale che di adatta al femminismo.
Non capisco dove stia il problema nella distinzione psicologica tra uomo e donna, come tra anziano e bambino, genitore e figlio, ecc. Parlare in maniera costruttiva delle differenze tra uomo e donna non deve passare per sessismo. Mi meraviglio di Radio Capital che lasci spazio a programmi che hanno il solo scopo di provocare persone che hanno dedicato una vita ad argomenti così complessi.
Il vero pensiero unico è quello plurisecolare del predominio maschile sul femminile. Delle gabbie degli stereotipo i cui effetti deleteri sono noti alla psicologia. Della ricerca che si fosilizza ancora su preconcetti e pronuncia non-verità. Le parole di Morelli, a prescindere dalla sua persona, ne sono l’esatta dimostrazione, ma nonostante palese, ancora troppo in voga per risultare fuori luogo, obsoleta, inverosimile ad un pubblico, se fatto di lettori e scrittori tutti maschi e dall’ego fragile.
Direi che vi fa comodo lasciarci le bambole e giocare con le armi se è l’unico mezzo con cui ancora riuscite a detenere il potere nel mondo.
Ricondurre il discorso del Professor Morelli ad una visione maschilista della società come provocatoriamente ha cercato di fare la pseudo intellettuale #Murgia, significa non aver capito un’emerita minchia del pensiero illuminante di #Morelli. Il vero intento della pseudo intellettuale di sinistra radical chic, non era quello di conoscere il reale pensiero di #Morelli e confrontarsi su quello, ma provocarlo e ridicolizzarlo. Oltre all’evidente maleducazione della #Murgia, si manifesta la totale mancanza di umiltà al cospetto di #Morelli al cui confronto lei è una cagatina di mosca.
Concordo Andrea con il tuo pensiero. Lo stimato dottor Morelli ha speso una vita allo studio dell’inconscio umano. Credo di poter affermare con la massima tranquillità intellettuale che #Morelli sia uno dei pochi conoscitori del misticismo e della saggezza antica. Grazie a lui ho compreso il vero senso del femminile, forse uno dei pochi che sa esaltare il femminile riportando il tutto alla conoscenza mistica. Grazie a lui ho studiato facilmente tutta la psicologia del profondo. Autori come Jung, Hilmann, Maria Louise Von Franz, I miti greci, solo per citarne alcuni, sono entrati a far parte delle mie conoscenze psicologiche con facilità e Amore grazie a lui.
Finché lo detenevate voi (il potere) eravamo prigionieri della specie (oltreche’ di voi), praticamente indistinguibili dalle scimmie antropomorfe (ed è questo che il politicamente corretto vuole censurare – vedi anche black lives: se fosse stato per chi oggi si dice discriminato, saremmo non al medioevo – società complessa – cui ci accusate voler tornare, ma addirittura al mesolitico).
E’ stata la Weltanschauung virile, guerriera e aristocratica, alla base fra le altre cose della Grecia e di Roma, ad averci pro-gettati nella storia
(ed è questo che voi, come i primi agitatori cristiani, non ci perdonate e che presentate come colpa quando è merito).
Non è difficile da spiegare: per voi madri ha già valore la vita che date, mentre per noi ha valore solo la più che vita da conquistare. Questo è il patriarcato. Questo produce senso anagogico.
Dopo due millenni di sovversione della morale con il cristianesimo, dopo due secoli di sovversione politica con il giacobinismo, dopo due decenni di sovversione sociale con il progressismo post-comunista, ora volete pure sovvertire la natura con il femminismo genderista!
Ma sarà la fine della sovversione egalitaria: finalmente i giovani maschi, stanchi di essere colpevolizzati a scuola e sui media per la loro natura, stanchi di vedere le privilegiate lagnarsi di discriminazione, stanchi di una società che li riduce all’incellitudine non ponendo freno al femminismo, disintegreranno finalmente il sistema occidentale!
Crolleranno le vecchie menzogne a apparirà il vero: le mirabili strutture tradizionali dell’arte, del pensiero, della società e della religione dette “discriminazioni” sono sempre state solo e soltanto il giusto, umano ed equo tentativo degli uomini saggi non già di opprimere, ma di non essere oppressi, non già di schiavizzare, ma di avere le stesse libertà di scelta delle donne davanti alla natura, alla discendenza ed alla felicità individuale.
D’altronde non può reggersi una società dove il 90 percento degli uomini non ha vita sessuale ed è dunque socialmente trasparente. Succede, appunto, solo nelle società animali ( o insectidi cui si ispirano le femministe).
Bisogna bilanciare in desiderabilita’ e potere quanto dato alle donne dalla Natura.
Ma prima bisogna riconoscere che esista una natura.
Il genderismo è funzionale al doppio gioco femminil-femminista con cui le donne tentano di mantenere antichi privilegi (corteggiamento, protezione, potere sessuale, ipergamia) assieme ai moderni diritti (che presupporrebbero un’uguagianza smentita dai fatti, come qualunque redpillato sa). Ecco perché negano a parole la natura (mentre nei fatti la sfruttano senza limiti remore né regole).
Parentesi: avessero ragione le femministe, quella umana sarebbe la sola specie animale senza differenze congenite fra i sessi. Strano davvero!
Ma possibile che dopo decenni di scuola in mano alle donne-femministe (e con quali risultati), di pubblicità antimaschili, di film hollywoodiani ridicolizzanti uomini e ragazzi, di leggi a senso unico nei divorzi e nelle presunte violenze (addio presunzione di innocenza), di doppiopesismo giudiziario (indegno di uno stato di diritto), una Lia qualunque possa parlare senza vergogna di maschilismo?
P.S. non è che ci piaccia giocare con le armi. Semplicemente, con le armi abbiamo costruito il mondo storico. Eraclito ed Omero insegnano. Perché al contrario della vostra, che è negatrice e nichilista (specie quando vuole chiamarsi non-violenza), la nostra violenza può chiamarsi civiltà.
E non vi ha tolto nulla: prima che il cosiddetto patriarcato desse una forma all’umano informe preistorico e femmineo (con la violenza necessariamente arbitraria di ogni artista), non esistevano né il diritto né lo stato né la scienza né la società evoluta né nulla di ciò cui pretendete oggi avere accesso. Non esisteva neanche la storia.
Quindi, care femmine contemporanee, se per voi il patriarcato è male, tornate a vivere nella foresta, con i poveri popoli discriminati che amate e con tutto e solo ciò che esisteva nelle società matriarcali senza classi (cui vorreste tornare ma in versione hi tech), prima dell’avvento del maschio bianco occidentale cosi brutto sporco e cattivo!
E lasciate pure a noi i frutti tecnologici del maschilismo. Tenetevi le tettone di terracotta!
Certo che quando il “guerriero” non c’è più o non si riconosce come tale, la donna va fuori di boccia!