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Roma, 21 set – Tutto pronto per il grande evento interculturale e interreligioso che si svolgerà a Roma il 26 settembre presso la sala conferenze dell’Hotel dei Congressi Viale Shakespare 29. Parliamo del I convegno internazionale “Mediterraneo Solidale”, organizzato dalla onlus Solidarité Identités e di cui Il Primato Nazionale sarà media partner (l’evento verrà presentato con una conferenza stampa giovedì 24 settembre, alle ore 11, a Roma, presso la sede dell’Associazione Acmed, Corso Rinascimento 81, terzo piano).
E c’è grande attesa soprattutto per gli ospiti internazionali del convegno, come Rima Fakhri e Ammar Al Moussawi, rispettivamente membro del consiglio politico di Hezbollah e responsabile relazioni internazionali dello stesso movimento libanese, ma anche per i rappresentanti di ben quattro ambasciate, per gli esponenti siriani e libanesi, per le figure religiose e del mondo del volontariato che interverranno.
Non manca, tuttavia, qualche polemica.
La Regione Lazio, che aveva concesso il patrocinio gratuito, si è tirata indietro alla prima pressione esterna, “avendo avuto notizia – così recita una nota di Zingaretti – della partecipazione all’evento e del patrocinio di soggetti riconducibili ad organizzazioni citate nella risoluzione del Parlamento Europeo n. P6_TA(2005)0076”.
Si parla, sostanzialmente, di Hezbollah, organizzazione peraltro regolarmente citata negli incartamenti fatti avere alla Regione da Sol.Id. per ottenere il patrocinio. Per “avere notizia” degli ospiti ritenuti scomodi bastava quindi leggere i documenti inviati in Regione e che non hanno inizialmente ricevuto alcuna obiezione, tant’è che il patrocinio era stato concesso.
Alla Regione Lazio concedono quindi patrocini senza leggere le carte che pure tanto scrupolosamente richiedono? Sembra proprio di sì. Ma cosa dice la risoluzione in oggetto? Si parla dell’attentato perpetrato a Beirut il 14 febbraio 2005 che è costato la vita a Rafik Hariri, ex primo ministro libanese, e si dice che “esistano prove inconfutabili dell’azione terroristica degli Hezbollah” (il processo per l’attentato ad Hariri, per il quale Hezbollah si dichiara innocente, è tuttora in corso e non ci sono ancora state condanne).
Per l’Ue, tuttavia, Hezbollah non è una organizzazione terroristica. Bruxelles considera tale solo la sua ala militare. Con Hezbollah ha regolari rapporti l’Unifil, la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite a guida italiana, che non può certo svolgere il suo lavoro senza dialogare con i sindaci dell’organizzazione libanese, con le sue organizzazioni solidali e assistenziali, con i suoi quadri politici etc.
Lo stesso Al Moussawi – che è un deputato del Parlamento libanese – è venuto tranquillamente in Italia nel 2013, a Cagliari, ospite dell’associazione Assadakah, senza che si sollevassero polemiche di sorta.
Intanto Sol.Id, che è una onlus regolarmente riconosciuta dallo Stato italiano, va avanti con l’organizzazione dell’evento e non solo. In questi giorni dei volontari di Solidarité Identités sono in Siria, nel corso di una missione umanitaria e di scambio interculturale. La missione solidale svolta dalla stessa associazione ad ottobre 2014 ha trasferito in Siria aiuti umanitari d’emergenza consistenti in due ambulanze attrezzate, strumentazioni mediche (defibrillatori per adulti e pediatrici) e oltre due quintali di medicinali.
Insomma, la conferenza sul “Mediterraneo Solidale” rappresenta la punta di un iceberg fatto di aiuti concreti a popoli vittime della guerra e dialogo con le più alte rappresentanze politiche, religiose e diplomatiche. Ma di questo, evidentemente, la Regione Lazio non ha “avuto notizia”.
Giorgio Nigra
E c’è grande attesa soprattutto per gli ospiti internazionali del convegno, come Rima Fakhri e Ammar Al Moussawi, rispettivamente membro del consiglio politico di Hezbollah e responsabile relazioni internazionali dello stesso movimento libanese, ma anche per i rappresentanti di ben quattro ambasciate, per gli esponenti siriani e libanesi, per le figure religiose e del mondo del volontariato che interverranno.
Non manca, tuttavia, qualche polemica.
La Regione Lazio, che aveva concesso il patrocinio gratuito, si è tirata indietro alla prima pressione esterna, “avendo avuto notizia – così recita una nota di Zingaretti – della partecipazione all’evento e del patrocinio di soggetti riconducibili ad organizzazioni citate nella risoluzione del Parlamento Europeo n. P6_TA(2005)0076”.
Si parla, sostanzialmente, di Hezbollah, organizzazione peraltro regolarmente citata negli incartamenti fatti avere alla Regione da Sol.Id. per ottenere il patrocinio. Per “avere notizia” degli ospiti ritenuti scomodi bastava quindi leggere i documenti inviati in Regione e che non hanno inizialmente ricevuto alcuna obiezione, tant’è che il patrocinio era stato concesso.
Alla Regione Lazio concedono quindi patrocini senza leggere le carte che pure tanto scrupolosamente richiedono? Sembra proprio di sì. Ma cosa dice la risoluzione in oggetto? Si parla dell’attentato perpetrato a Beirut il 14 febbraio 2005 che è costato la vita a Rafik Hariri, ex primo ministro libanese, e si dice che “esistano prove inconfutabili dell’azione terroristica degli Hezbollah” (il processo per l’attentato ad Hariri, per il quale Hezbollah si dichiara innocente, è tuttora in corso e non ci sono ancora state condanne).
Per l’Ue, tuttavia, Hezbollah non è una organizzazione terroristica. Bruxelles considera tale solo la sua ala militare. Con Hezbollah ha regolari rapporti l’Unifil, la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite a guida italiana, che non può certo svolgere il suo lavoro senza dialogare con i sindaci dell’organizzazione libanese, con le sue organizzazioni solidali e assistenziali, con i suoi quadri politici etc.
Lo stesso Al Moussawi – che è un deputato del Parlamento libanese – è venuto tranquillamente in Italia nel 2013, a Cagliari, ospite dell’associazione Assadakah, senza che si sollevassero polemiche di sorta.
Intanto Sol.Id, che è una onlus regolarmente riconosciuta dallo Stato italiano, va avanti con l’organizzazione dell’evento e non solo. In questi giorni dei volontari di Solidarité Identités sono in Siria, nel corso di una missione umanitaria e di scambio interculturale. La missione solidale svolta dalla stessa associazione ad ottobre 2014 ha trasferito in Siria aiuti umanitari d’emergenza consistenti in due ambulanze attrezzate, strumentazioni mediche (defibrillatori per adulti e pediatrici) e oltre due quintali di medicinali.
Insomma, la conferenza sul “Mediterraneo Solidale” rappresenta la punta di un iceberg fatto di aiuti concreti a popoli vittime della guerra e dialogo con le più alte rappresentanze politiche, religiose e diplomatiche. Ma di questo, evidentemente, la Regione Lazio non ha “avuto notizia”.
Giorgio Nigra
2 comments
Incredibile, ma non più di tanto.
Un evento del genere dovrebbe rappresentare il modello da seguire per creare ponti veri fra le culture e le religioni, per detonare i conflitti, per uscire dalla cortina fumogena creata su temi quali migrazioni, guerre, solidarietà. Per creare quella pax mediterranea in grado di essere ‘centro’ contro il caos delle primavere arabe, dei fondamentalismi, dei terrorismi prezzolati.
Ma questo scipperebbe i politicanti e i trafficanti di quote di potere e di business, metterebbe a nudo le responsabilità politiche nella destabilizzazione del nord africa e del medio oriente, farebbe saltare il tappo della grande cloaca dei media di regime.
Molto positiva l’iniziativa; è poco conosciuta e manca l’infiormazione più capullare. Comprendo le difficoltà e l’ostilità che simili iniziative creano nel ” mondo ufficiale “, mondo che però è ormai fuori della realtà. Auguro la buina riuscita dell’incontro.