Londra, 26 mar – Le parole del premier inglese Boris Johnson sull’immunità di gregge già raggiunta in Gran Bretagna hanno fatto saltare sulla sedia chi le ha ascoltate: sono state ritenute insensibili e dure, e adesso l’inquilino di Downing Street sembra, nei fatti, essere tornato sui suoi passi. Ma secondo uno studio della prestigiosa Università di Oxford, il coronavirus avrebbe già infettato almeno metà della popolazione britannica e ciò significherebbe che i sudditi di Sua Maestà potrebbero aver già acquisito un’immunità di gregge.
La ricerca della dottoressa Gupta
Lo studio teorico dell’Università di Oxford, presieduto dalla professoressa Sunetra Gupta, viene riportato dal Financial Times. La dottoressa Gupta dichiara: “Sono rimasta sorpresa dall’accettazione incondizionata del modello dell’Imperial College” dice la docente di epidemiologia teoretica a Oxford “abbiamo subito bisogno di cominciare un’indagine semiologia sul larga scala tramite test per gli anticorpi per stabile a che punto sia l’epidemia”. L‘Imperial College London infatti ha sin da subito sostenuto che senza misure restrittive il Regno sarebbe andato incontro ad un’ecatombe. E questa ricerca, alla fine, ha influenzato Johnson che non si è voluto vedere responsabile di 250mila morti.
Test di ultima generazione
Ma la Gupta pare fare molto affidamento ai testi di ultima generazione sugli anticorpi e ritiene assai verosimile che il Regno abbia già sviluppato un livello molto alto di “immuntità” al coronavirus su scala nazionale. Secondo la Gupta si potrebbe quindi ridurre già da ora la durata della quarantena per gli inglesi. L’università di Oxford, in collaborazione Cambridge e l’università del Kent, vorrebbero iniziare a fare alcuni test già da ora, in maniera tale da poter fornire in pochi giorni i risultati. Il ministro della Salute britannico Matt Hancock proprio ieri ha reso noto che sono in arrivo in Gran Bretagna 3,5 milioni di kit di test sugli anticorpi che prima di tutto verranno eseguiti sui medici e sui sanitari che tutti i giorni combattono negli ospedali per curare i pazienti affetti da coronavirus.
Simit: “E’ solo teoria”
Questo studio dell’univeristà di Oxford tuttavia viene criticato dal Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) nella persona di Massimo Andreoni, direttore scientifico: la teoria «ha una grande limite, si tratta di una valutazione solo teorica» ed è quindi «poco attendibile». “Serviranno studi sierologici sulla popolazione inglese per verificare che questo fenomeno sia realmente occorso, aggiunge Andreoni, “se questa teoria fosse esatta, si dovrebbe sostenere che in Italia, vista la numerosità di casi di soggetti sintomatici, la popolazione dovrebbe essere quasi totalmente immune”.
Ilaria Paoletti