Roma, 17 gen – Altro che covo. Viagra, abiti di lusso, sneakers griffate, profilattici e ricevute di ristoranti. Sono queste alcune cose ritrovate all’interno della casa utilizzata dal super boss Matteo Messina Denaro, nel centro di Campobello di Mazara. I carabinieri, che da stanotte perquisiscono l’abitazione, hanno insomma rinvenuto materiale che fa pensare a una vita da cittadino comune, che usciva regolarmente, frequentava locali pubblici, faceva sesso. “Non faceva una vita monastica, in stile Provenzano così per fare un esempio”, ha confermato difatti il procuratore aggiunto Paolo Guido.
Altro che covo, Messina Denaro viveva come un pascià
Sì perché a quanto pare il capomafia avrebbe avuto diverse frequentazioni con donne. Queste ultime sapevano chi era? Oppure credevano di avere a che fare con un geometra? La casa – più che un covo un’alcova – dove viveva “da almeno sei mesi”, risulta infatti intestata proprio ad Andrea Bonafede, l’ormai noto geometra che avrebbe prestato la sua identità al boss, con tanto di carta d’identità usata per anche per presentarsi alla clinica de La Maddalena a Palermo, dove Messina Denaro era in cura da oltre un anno.
“Matteo Messina Denaro abitava qui da almeno sei mesi. Un appartamento, ben ristrutturato, che testimonia che le condizioni economiche del latitante erano buone. Arredamento ricercato, di un certo tenore, non di lusso ma di apprezzabile livello economico“, ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Trapani, Fabio Bottino, in seguitao all’ispezione della struttura. “Perquisizioni e accertamenti sono in corso. Stiamo rilevando la presenza di tracce biologiche, di eventuali nascondigli o intercapedini dove può essere stata nascosta della documentazione. Un lavoro per il quale occorreranno giorni”, ha poi aggiunto il comandante dei carabinieri.
Gli inquirenti sospettano però che possa esserci una seconda casa in cui il boss deteneva altri oggetti e forse documenti particolari, come il presunto tesoro di Totò Riina.
La Redazione
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