Roma, 21 dic – Matteo Bassetti frena l’allarmismo sorto intorno alla notizia della famigerata «variante inglese» del coronavirus – una mutazione che aumenterebbe la contagiosità ma non la letalità o la virulenza – fonte di caos e panico mediatico in tutta Europa.
Bassetti: “Non è la prima né sarà l’ultima variante”
Il nodo principale delle preoccupazioni riguarda l’efficacia del vaccino prodotto da Pfizer nei confronti di questo nuovo ceppo della malattia. Sull’argomento interviene il primario di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Come sempre, il medico si oppone agli allarmismi. Non è la prima né sarà l’ultima variante del virus cinese, spiega Bassetti, dal momento che “Sono state descritte decine di mutazioni del Covid-19 in varie parti del mondo. Dire che questo creerà problemi al vaccino è, allo stato, una bufala. Forse dovrebbero parlare di più i virologi, vedo tanto dilettantismo”, attacca.
Inutile lo stop dei voli con il Regno Unito
Il medico contesta la decisione dell’esecutivo che riguarda lo stop ai voli con il Regno Unito fino al 6 gennaio. La giudica un provvedimento tardivo e a conti fatti inutile: “Anche il provvedimento preso ieri è ovviamente in ritardo. Sono mesi che la variante è in giro per il mondo e, probabilmente, anche in Italia”, spiega Bassetti. “Dare notizie del genere senza spiegarle è da irresponsabili. Per me con certe affermazioni perderemo per strada centinaia di persone che magari erano disposte a vaccinarsi, ci siamo fatti un autogol”.
Bassetti frena il panico sulla variante inglese
Ieri l’infettivologo aveva già tentato di calmare gli animi scrivendo su Facebook: “Si tratta di un virus mutato che è stato momentaneamente nominato VUI-202012/01. Sembra più contagioso, ovvero che si trasmette più facilmente da un individuo all’altro, ma non più aggressivo o letale. Si tratta ovviamente di ipotesi che andranno confermate da studi ancora in corso. Questa variante sta circolando in maniera importante e frequente nel Sud-Est del Regno Unito”.
I vaccini funzioneranno lo stesso
“Ci sono state 17 mutazioni – ha evidenziato – la più significativa delle quali è la N501Y, nella proteina spike che il virus usa per attaccarsi alle cellule umane. Questa mutazione come già detto lo renderebbe più facilmente diffusibile. Non è la prima mutazione che viene descritta nel mondo e non sarà neanche l’ultima“, ripete. “Simili mutazioni erano già state descritte in Spagna e altri Paesi. I virus mutano continuamente. É il loro modo di vivere: cambiare per sopravvivere. Occorrerà continuare a studiare il genoma virale dei ceppi di virus isolati nel nostro Paese”. Secondo Bassetti, in conclusione, “I vaccini già approvati o ancora in studio funzioneranno lo stesso in quanto i vaccini fanno produrre al nostro corpo anticorpi contro molte parti della proteina spike e la mutazione descritta riguarda solamente una piccola parte. Quindi no panic. Vigiliamo, studiamo e continuiamo con il piano vaccini”.
Cristina Gauri
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