Roma, 5 lug – Quanto sono efficaci i vaccini contro la variante Delta? E’ la domanda che un po’ tutti si pongono, inevitabilmente visto il continuo parlare della diffusione di questa variante del Covid. Israele oggi ha lanciato un allarme che entra in rotta di collisione con quanto affermato dall’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, appena quattro giorni fa. Verrebbe quindi da dire che l’unica certezza sembra essere una sostanziale incertezza. Ma vediamo nel dettaglio il tutto.
Variante Delta, quanto sono efficaci i vaccini? Le rassicurazioni dell’Ema
Il primo luglio è arrivata la comunicazione dell’Ema: “Sembra che i quattro vaccini autorizzati nell’Ue proteggano contro tutte le varianti” del Covid, “inclusa la Delta”. Sembra. Nello specifico, secondo Ema “i primi dati suggeriscono che due dosi di vaccino proteggono contro la variante Delta e che gli anticorpi derivanti dai vaccini approvati neutralizzano la variante”.
I dati citati dal Corriere
Oggi il Corriere della Sera cita un apposito studio pubblicato sul New England Journal of Medicine piuttosto rassicurante sull’efficacia dei vaccini contro il Covid. L’articolo del Corriere è stato scritto con la collaborazione di Sergio Abrignani, immunologo del Comitato Tecnico Scientifico. Sulle varianti si legge: “Contro la variante Alfa (dominante in Italia) c’è un buon livello di protezione dalla malattia severa e dall’infezione, protezione per i vaccini Pfizer e Moderna scende dal 90-95%, all’85-90%, che vuol dire che si possono infettare il 10-15% di chi è completamente vaccinato. Per AstraZeneca da un livello del 70-75%, si scende al 65-70%. Con una dose soltanto nei confronti della Delta c’è un crollo: con Pfizer si arriva appena al 30% di efficacia e con AstraZeneca al 20%. Quindi si possono infettare il 70-80% delle persone (a due settimane dall’iniezione, perché prima l’organismo è ancora “vergine” dal punto di vista immunologico)”. Bene ma non benissimo insomma, per quanto si sottolinei che con due dosi di vaccino Pfizer e Moderna la protezione contro la variante Delta sia comunque dell’85%-90%.
Le “brutte notizie” da Israele
Sempre oggi però da Israele arrivano informazioni meno confortanti. “Brutte notizie in arrivo stamattina da Israele”, scrive su Twitter lo scienziato israeliano-americano Yaniv Erlich, professore associato alla Columbia University. Erlich rilancia infatti i dati del ministero della Salute di Tel Aviv sulla protezione del vaccino Pfizer dalla variante Delta.
“Il ministero della Salute – riporta lo scienziato – riferisce che l’efficacia di Pfizer per la protezione contro la variante Delta scende al 64% dal 94% contro altri ceppi. Ciò ha importanti implicazioni per l’immunità di gregge e la capacità del virus di evolversi ulteriormente”.
Un dato piuttosto sconcertante, in un Paese dove il 57% della popolazione è completamente vaccinata. Tanto più se consideriamo che tra il 2 maggio e il 5 giugno, in Israele il vaccino pareva mostrare un’efficacia del 94,3%. Poi, dal 6 giugno, con la rimozione delle misure restrittive l’efficacia è crollata al 64%. Il vaccino quanto protegge davvero allora? Restano dubbi, se non altro vista la comunicazione non propriamente chiara, con enti diversi che affermano cose diverse. Intanto c’è chi paventa la necessità di ulteriori dosi di vaccino o altri richiami, per fronteggiare le varianti se i dati di Israele dovessero essere confermati.
Alessandro Della Guglia
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[…] sta accadendo in Israele. Tra speranze, scetticismi e incertezze, il governo di Tel Aviv si è sempre portato avanti nella somministrazione ed è il primo al mondo ad aver dato luce verde alla quarta dose. Un secondo booster che secondo […]
[…] sta accadendo in Israele. Tra speranze, scetticismi e incertezze, il governo di Tel Aviv si è sempre portato avanti nella somministrazione ed è il primo al mondo ad aver dato luce verde alla quarta dose. Un secondo booster che secondo […]