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Valditara: “Bisogna affermare i valori occidentali”. Ma la scuola democratica sta per crollare

by Andrea Grieco
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Valditara

Roma, 3 nov – Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha rilasciato nei giorni scorsi un’intervista al Corriere della Sera declamando i tanto osannati “valori occidentali di libertà” della scuola odierna. Le parole di Valditara si vanno ad iscrivere nel clima creatosi in seguito all’acuirsi della crisi israelo-palestinese di queste ultime settimane, dove ogni presa di posizione degli studenti a favore della lotta del popolo di Palestina contro le atrocità portate avanti dallo Stato di Israele ha trovato l’eterno spauracchio dell’antisemitismo, l’oscura carta giocata ogniqualvolta si voglia annullare un’opinione scomoda. “La scuola costituzionale deve fornire gli antidoti contro qualsiasi rigurgito di discriminazione e di antisemitismo. È quella che insegna il giudizio. Quella del pregiudizio è la scuola fascista, comunista e di tutti i totalitarismi”, così ha tuonato il ministro.

Il ministro Valditara tira in mezzo ancora il fascismo

L’ossessione di Valditara per l’istruzione del ventennio è cosa nota da tempo. Il ministro ha tenuto a ribadire la lontananza su tutti i fronti della propria idea di scuola, sottolineando come la stessa si fondi sui capisaldi dell’Occidente liberaldemocratico come tolleranza e libertà. “L’Italia – dice ancora – con il fascismo ha vissuto un modello di scuola che imponeva una verità di regime, falsificando i fatti storici e indottrinando gli studenti. Trasformando la scuola in uno strumento di propaganda del partito unico. Lo stesso è accaduto nei paesi comunisti. La scuola costituzionale è lontanissima da tutto questo”.

La scuola figlia dell’antifascismo

Su questo punto Valditara ci ha preso in pieno. La scuola di Gentile con questo carrozzone vecchio e terminale non ha nulla a cui spartire. Il sistema scolastico nato sulle ceneri del ’45, figlio dell’antifascismo in tutto il suo “arco costituzionale”, manda gli studenti a morire in alternanza scuola-lavoro, apre le porte alle privatizzazioni e allo sfruttamento delle grandi multinazionali tipico della scuola-azienda, sempre più simile ad una caserma del politicamente corretto. Ecco la scuola democratica e occidentale difesa dal ministro: una struttura propagandistica, repressiva e avvilente senza alcun futuro.

Andrea Grieco

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