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Tutto quello che non quadra sull’arresto del presunto attentatore di Tunisi

by La Redazione
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abdelMilano, 21 mag – La vicenda di Abdel Majid Touil, il presunto attentatore di Tunisi arrestato ieri dalle forze dell’ordine, appare sempre più in quietante e misteriosa.

Già le prime informazioni diffuse ieri sembravano talora incoerenti: un miliziano jihadista che arriva in Italia con il barcone a metà febbraio e un mese dopo è di nuovo a Tuinisi per compiere una strage che ha provocato 24 morti e 45 feriti.

Ma perché compiere un viaggio così rischioso quando dopo poco si deve portare il terrore non qui, ma sulla sponda del Mediterraneo che si è appena lasciata?

Secondo elemento, ancora più strano: al marocchino si è arrivati dopo che la madre è andata a denunciare lo smarrimento del passaporto. D’accordo, può essere stata un’iniziativa autonoma della donna che, ignara della seconda vita del figlio, non sapeva di farlo così cadere in trappola.

Ma per essere un uomo coinvolto nella programmazione e nell’esecuzione dell’attentato al Bardo, come sostengono le forze dell’ordine tunisine, come minimo si può dire che Abdel abbia preso poche precauzioni.

Sul suo stesso ruolo nella strage, del resto, ci sono ulteriori misteri: l’intelligence tunisina sarebbe sicura che il 18 marzo scorso, giorno della strage al Museo del Bardo, Abdel era a Tunisi. Lì avrebbe incontrato in place Pasteur i due terroristi poi uccisi dalle forze speciali al museo, cioé Yassine Laabidi e Jabeur Khachnaoui, e con loro si sarebbe poi diretto verso il Bardo. Avrebbe inoltre preso parte a una riunione della cellula terroristica responsabile dell’attacco, avvenuta l’11 marzo, nella quale è stato deciso di incaricare Med Amine Guebli e Elyes Kachroudi di fornire i kalashnikov agli assalitori.

Parenti, testimoni, insegnanti, gli stessi registri della scuola di alfabetizzazione che l’uomo frequentava dicono però che, nel giorno dell’attentato, Touil si trovava nel suo paesino in Lombardia. E chi lo ha conosciuto testimonia inoltre un suo interesse pressoché nullo per le questioni politiche o religiose. Scambio di persona, falsa pista o diabolico agente del terrore internazionale con una oppia vita? Il mistero è sempre più fitto.

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