Washington, 14 mar – Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato l’emergenza nazionale a fronte dell’epidemia di coronavirus. “Dichiaro l’emergenza nazionale, due parole molto importanti”, che permetteranno di allocare risorse per 50 miliardi di dollari. I 50 stati saranno chiamati ad aprire centri per fronteggiare la crisi. Non si tratta della prima emergenza nazionale dichiarata dal tycoon: lo stato di pericolo fu annunciato anche durante gli incendi in California e le inondazioni nel Midwest. Barack Obama decretò emergenza nazionale per l’influenza suina.
Alleanza col settore privato
Numeri in crescita
Negli Usa i casi fino ad ora confermati di coronavirus sono 1701, i morti 41. Ieri mattina alle 5 (ora italiana, mezzanotte ora locale) è entrato in vigore il divieto di viaggio emesso da Washington per 26 paesi europei (esclusa la Gran Bretagna). «I numeri stanno aumentando in Gran Bretagna, forse dovremo aggiungerla», ha specificato. Poi ha riferito di aver parlato con Trudeau, la cui moglie è malata, «ma non abbiamo discusso di chiudere il confine col Canada».
Test per il tycoon?
L’inquilino della Casa Bianca, assediato dai giornalisti, ha dichiarato che “molto probabilmente” si sottoporrà “presto” al test del coronavirus dopo essere stato in contatto con un collaboratore del suo collega Jair Bolsonaro, poi risultato positivo al Covid-19, precisando però di “non avere alcun sintomo”. “Molto probabilmente”, farò il test, “ma non per questo motivo”, ha detto. “Lo farò in ogni caso, molto presto. Stiamo lavorando su un calendario”, ha aggiunto.
Aldo Milesi
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