Roma, 22 giu — Emergono nuovi, inquietanti elementi dalla vicenda che ieri ha visto un immigrato del Mali dare in escandescenze e devastare alcuni locali del centro di accoglienza di Torre Maura, nella periferia est di Roma. L’africano, un giovane di 21 anni, è infatti risultato essere sieropositivo e secondo la ricostruzione del Tempo si sarebbe ferito per potersi succhiare il sangue e sputarlo contro gli agenti, intervenuti per placarlo e riportare l’ordine.
Terrore a Torre Maura
I fatti si sono svolti intorno alle nove di ieri mattina. L’africano ha iniziato il suo «show» vandalizzando la struttura e minacciando un’operatrice del centro la quale ha subito dato l’allarme. Come spesso accade, l’intervento degli agenti non ha fatto altro che accrescere la furia bestiale dell’immigrato. Prima ha svuotato un estintore all’interno di alcuni locali della struttura di Torre Maura, e poi ha divelto un maniglione antipanico utilizzandolo per sfasciare gli arredi delle stanze e tentare di colpire i poliziotti. La follia dell’uomo ha toccato l’apice quando, all’arrivo dei rinforzi, ha deciso di tagliarsi le braccia con alcuni vetri, provocandosi alcune ferite da cui ha poi succhiato il sangue. Sangue che ha poi sputato in pieno volto agli agenti, nel criminale tentativo di contagiarli con il virus dell’Hiv.
Gli agenti saranno sottoposti a profilassi contro l’Aids
Dopo vari tentativi di fuga, le forze dell’ordine sono riuscite a immobilizzare l’immigrato richiedente asilo e ad ammanettarlo. Le accuse nei suoi confronti sono di «violenza, resistenza, minaccia a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato». Tutti i poliziotti intervenuti al centro di Torre Maura saranno tutti sottoposti alle opportune analisi e alla profilassi per l’Aids. Per le ferite riportate durante le colluttazioni con il maliano sono stati refertati con una prognosi che varia dai 3 ai sette giorni a seconda delle lesioni riportate.
Cristina Gauri