Roma, 27 set – Si riunisce, dopo la sospensione a causa dell’assalto antifascista che l’aveva fatto saltare due settimane fa, il consiglio comunale del quarto municipio di Roma, convocato per discutere sulla spinosa questione del centro d’accoglienza di via del Frantoio, esplosa dopo le violenze di alcuni “ospiti” ai danni di donne e bambini della borgata Tiburtino III.
A chiedere a gran voce l’assise era stata CasaPound Italia, intervenuta in supporto dei residenti della periferia romana. “Nel municipio nel quale avevano promesso il wi-fi, lo streaming, la trasparenza, vorremmo partecipare all’assemblea pubblica come uditori”, spiega Mauro Antonini, referente del movimento, in un video postato sulla sua pagina facebook. Tuttavia, la porta della sala era sbarrata, presidiata fisicamente da alcuni agenti della Polizia Municipale che impediscono l’accesso a chiunque voglia provare ad entrare. Il consiglio del Municipio, retto dai Cinque Stelle, nonostante la tanto sbandierata trasparenza si stava di fatto tenendo a porte chiuse, blindato.
Ciò non ha impedito ad Antonini di entrare dalla finestra nel corso del dibattito, suscitando lo scompiglio dei consiglieri, alcuni dei quali si sono allontanati interrompendo la seduta. L’esponente di CasaPound ha poi guadagnato l’uscita, tornando fra i residenti assiepati fuori dall’aula: “Abbiamo visto – ha detto fra gli applausi – che nessuna barriera, nessuna porta ci può fermare dal denunciare tutto quello che diciamo per il Tiburtino III”.
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