Roma, 14 ott – Il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, in visita a Roma nella giornata di ieri ha fatto il punto dell’impegno italiano in seno all’Alleanza Atlantica durante una conferenza stampa congiunta col Ministro degli Esteri Gentiloni. Dopo aver sottolineato che l’Italia è un membro chiave della Nato, Stoltenberg ha dichiarato che nel 2018 il nostro Paese guiderà la Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), meglio nota come “spearhead force” (forza punta di lancia) schierata per l’occasione nell’Europa dell’est e nei Paesi Baltici. Un contingente “simbolico” di circa 400 militari andrà ad integrarsi in uno dei 4 battaglioni componenti la forza di intervento rapido della Nato in quel teatro.
La VJTF è inquadrata nella NRF (Nato Response Force) ovvero un contingente militare tecnologicamente avanzato e a rapido dispiegamento costituito da forze di terra, aeree e marittime oltre che da Forze Speciali (Sof) che l’Alleanza può dispiegare con velocità in qualsiasi teatro di crisi internazionale. La NRF è costituita da: un comando operativo che si alterna tra i comandi congiunti di Napoli e Brunssum (Olanda); la già citata VJTF comandata a rotazione da Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Turchia e Regno Unito è costituita da una forza totale di 20mila uomini il cui nucleo centrale è una brigata multinazionale di 5000 uomini composta da elementi di varie forze armate dispiegabile due o tre giorni; la Initial Follow on Forces Group (IFFG) ovvero forze di pronto intervento che vengono dispiegate successivamente alla VJTF e sono composte da due brigate multinazionali; una componente marittima basata sulla Standing Nato Maritime Groups (SNMGs) e sulla Standing Nato Mine Countermeasures Groups (SNMCMGs); una componente aerea da supporto tattico e caccia; Forze per Operazioni Speciali (Sof) e una task force per la guerra chimica, biologica, radiologica e nucleare (CBRN). Queste forze (VJTF e IFFG) sono di stanza nei rispettivi Paesi di origine ma possono essere schierate in breve tempo ovunque richiesto da situazioni di crisi internazionale.
Stoltenberg nel corso della conferenza stampa ha inoltre aggiunto che “Nato e Ue affrontano le medesime sfide, queste includono quelle offerte da una Russia maggiormente risoluta ed imprevedibile. Nelle settimane recenti la Russia ha dispiegato sistemi missilistici (il missile nucleare di teatro, Srbm, “Iskander” o SS-26 “Stone” n.d.a.) nelle vicinanze dei confini dell’Alleanza che possono portare testate atomiche. Questo fa parte di un piano a larga scale di attività ed esercitazioni militari nei pressi dei nostri confini. Gli Alleati sono profondamente preoccupati da questo comportamento. Continueremo a perseguire la nostra forte politica di difesa combinata con dialogo. La missione della Nato è mantenere la sicurezza dei nostri Alleati, ma dobbiamo al tempo stesso prevenire incidenti ed errori di calcolo che potrebbero portare ad una spirale di eventi fuori controllo”. In una successiva intervista a “La Stampa” ha aggiunto che con la Russia “Non c’è nessuna nuova Guerra Fredda ma nemmeno il partenariato a cui lavoriamo da anni. Attraversiamo in territorio nuovo, è un sistema di relazioni con Mosca mai visto sinora”.
Dure le reazioni di Mosca attraverso le parole della portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova: “La politica della Nato è distruttiva. L’Alleanza è impegnata nella costruzione di nuove linee di divisione in Europa invece che di profonde e solide relazioni di buon vicinato”.
Paolo Mauri