Roma, 1 nov – Cambiano le regole per i contagi a scuola: niente quarantena se c’è un solo positivo in classe, tutti a casa dai tre in su. E’ in arrivo un documento di Istituto superiore di sanità, Regioni e ministeri della Salute e dell’Istruzione con le nuove norme anti Covid. Intanto il governo accelera per la terza dose di vaccino ai prof.
Scuola, cambiano le regole sulla quarantena
Dopo i rilievi del Garante della privacy che ha chiesto di cambiare alcuni passaggi delle norme, l’ottava bozza del testo sembra essere quella definitiva. Il ministero della Salute la trasmetterà con una nota a scuole e Regioni. L’Associazione nazionale presidi ha dichiarato di aspettare “con impazienza” le indicazioni: “Così le Asl agiranno tutte allo stesso modo“. Uno dei punti chiave è che se la Asl non può intervenire tempestivamente, è il dirigente scolastico che “in via eccezionale ed urgente” può sospendere temporaneamente le attività didattiche e avviare le misure del protocollo. I destinatari del provvedimento sono gli insegnanti e le famiglie degli alunni che sono stati a contatto con il caso confermato 48 ore prima dei sintomi o dell’esecuzione del test in caso fosse asintomatico. Poi interviene la Asl, che comunque ha l’ultima parola in fatto di individuazione dei contatti stretti e non.
Le nuove modalità per i tamponi
Sul fronte dei tamponi, le indicazioni ne prevedono due, in aggiunta a quelli già usati in caso di quarantena. Uno è il “T0”, che va fatto appena c’è un caso positivo, l’altro è il “T5”, da fare dopo cinque giorni. Va bene uno dei test indicati per ottenere il green pass: molecolare, rapido, o con prelievo salivare (e analisi sempre molecolare). Le nuove regole sono valide per tutte le scuole dalle elementari in su. I compagni dello studente (o del docente) positivo devono fare il “tampone 0”, cioè prima possibile: la Asl deve somministrarlo rapidamente. Rientrano subito in classe se il risultato è negativo. Dopo, altri cinque fanno l’altro test. Diversa la procedura per i docenti che hanno svolto attività in presenza nella classe dell’alunno positivo o che hanno svolto attività in compresenza con il collega positivo. Se sono vaccinati fanno il test e restano a scuola, se non lo sono vanno in quarantena per 10 giorni anche se il primo test è negativo. Rientrano se il nuovo tampone dà il via libera. Per le altre classi non sono previsti provvedimenti, salvo disposizioni diverse della Asl.
Le norme in caso di alunni under 12 (non vaccinati)
Gli alunni vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi proseguono la sorveglianza con i due test, a zero e cinque giorni. Quelli non vaccinati invece vanno in quarantena 10 giorni anche se negativi al primo esame. Per i docenti si procede allo stesso modo. Mentre invece alle elementari e in prima media, cioè le scuole frequentate dagli under 12 che non possono essere vaccinati, vanno tutti a casa 10 giorni.
Alunni e docenti che hanno svolto attività in presenza, dopo aver fatto il primo tampone, anche se negativo, vanno in quarantena. L’isolamento dura sette giorni per i vaccinati e 10 per i non vaccinati. I bambini che li frequentano non sono vaccinati, pertanto se appartengono allo stesso gruppo del caso positivo (alunno o insegnante), dopo il tampone vanno in quarantena 10 giorni. Al decimo giorno devono fare il test. Quarantena, ma di durata diversa a seconda che siano vaccinati o meno, anche per educatori, insegnanti o altri operatori. Se il positivo è l’insegnante, i colleghi che hanno svolto attività in compresenza con lui restano al lavoro se erano vaccinati e hanno il tampone negativo. Se tra gli insegnanti c’è un secondo caso, la quarantena invece è per tutti. Regole un po’ complicate – in pieno stile Miur – ma che garantiscono maggiore continuità in presenza.
Sileri spinge per la terza dose per i prof
Intanto si va verso la terza dose di vaccino per prof e personale scolastico, rispettando i sei mesi di distanza dalla seconda. A spingere verso questa direzione è il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, visto che questa categoria lavora in ambienti a rischio. Intervistato dal Corriere, il sottosegretario fa presente che gli under 20 assorbono il 23% dei nuovi. “E oltre a prendere il virus lo portano a casa”, sottolinea Sileri. Dal canto suo, la Campania accelera: darà da subito la terza dose ai prof. Anche il il Lazio si dice pronto a partire. Nelle scorse settimane il ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi aveva fatto un appello per la terza dose al personale docente anche per non compromettere l’anno in presenza.
Adolfo Spezzaferro