Roma, 7 set – Il governo non ha ancora deciso se imporre o meno l’obbligo vaccinale – misura che richiederebbe una legge del Parlamento e che vede il no della Lega – ma intanto gli esperti si dividono. C’è chi è convinto che è il vaccino obbligatorio sia l’unica soluzione per arrivare all’immunità di gregge e chi fa presente che un obbligo generalizzato non sarebbe efficace. Perché sarebbe praticamente impossibile controllare chi ha fatto il vaccino e chi no. Mentre è di certo più efficace obbligare specifiche categorie professionali, come fatto finora con operatori sanitari e personale scolastico. Certo è che l’obbligo vaccinale sarebbe una misura meno ipocrita dell’odioso e odiato green pass obbligatorio.
“Obbligo unica strada per battere il Covid”
Allora, fermo restando che gli organismi di controllo, come Ema e Aifa, hanno chiarito che la decisione dell’obbligo è prettamente politica, ci sono esperti che si dicono assolutamente a favore. Tra i grandi fan dell’obbligo vaccinale c’è il professor Sergio Harari. In un articolo di suo pugno sul Corriere della Sera, il docente di Medicina interna alla Statale di Milano si dice convinto che il “vaccino obbligatorio sia l’unica strada per battere il Covid“. Harari ricorda che in Italia ci sono stati altri vaccini obbligatori, dal 1888 in poi. “Il vaiolo è stato affrontato (e debellato) in questo modo e poi ci furono difterite, poliomielite, tetano ed epatite B”. Fino ad arrivare alla legge del 2017, che ha reso obbligatori altri 6 vaccini, per un totale di dieci. L’esperto è convinto che soltanto con l’obbligo vaccinale si può uscire dalla pandemia. Perché fintanto che ci sarà una seppur piccola porzione di popolazione non vaccinata, il virus continuerà a circolare e a mutare.
Tuttavia tale affermazione non centra la questione. Anche i vaccinati possono contagiarsi. Discorso diverso è invero l’immunità di gregge, con cui il virus diventerebbe endemico, come una banale influenza stagionale.
“Obbligo per categorie trasversali funziona di più”
Se gran parte degli esperti – da Matteo Bassetti a Massimo Galli – è favorevole all’obbligo vaccinale, così come i consiglieri scientifici del governo, c’è però chi fa presente che imporre il vaccino per legge sarebbe inutile. Perché impossibile da applicare. E’ il caso di Mauro Barberis, professore di Filosofia del diritto all’università di Trieste, intervistato dall’Huffington Post. “Un obbligo per categorie trasversali funziona di più“, spiega. E precisa che al di là del monito di Mattarella, che è un assist al governo Draghi per l’obbligo, “non ci pensano proprio a introdurre un obbligo per il 100% degli italiani, la cui applicazione poi nessuno sarebbe in grado di controllare”.
La tentazione dell’obbligo di green pass totale, per fare qualsiasi cosa
Sulla stessa linea Americo Cicchetti, direttore di Altems, l’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica di Roma. L’obbligo, spiega, è una “strada segnata, per l’Italia come per le altre nazioni (finora nessun Paese occidentale ha reso obbligatorio il vaccino, ndr), al fine di bloccare l’epidemia. A mio parere è una strada percorribile senza particolari problemi giuridici, ma ritengo che l’obbligatorietà vada prevista non per tutti ma per categorie precise“. Fa paura infine la posizione di Sergio Abrignani, immunologo dell’Università di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico. L’esperto conferma che l’obbligo vaccinale sarebbe inapplicabile – “Che fai? Mandi i carabinieri casa per casa?” – ragion per cui propone un obbligo di green pass totale, per fare qualsiasi cosa. Quello sì che si può controllare.
Adolfo Spezzaferro
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