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Morti sul lavoro, strage senza fine: a Napoli muore operaio schiacciato dai macchinari

by Cristina Gauri
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operaio morto

Napoli, 6 set — L’ennesimo tragico, orribile episodio di morte sul lavoro è accaduto in una ditta di Pomigliano d’Arco (Napoli) dove un operaio è deceduto a causa di un incidente. L’uomo — Francesco Martino, 34 anni — era impiegato presso la Sater con sede in via San Giusto e si stava occupando della manutenzione di mezzi pesanti. Il fatto è avvenuto sabato mattina ma la notizia è circolata solo oggi. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto non c’era già più nulla da fare.

Operaio muore schiacciato da braccio meccanico

Secondo la ricostruzione fornita dai militari dell’Arma, l’operaio stava lavorando alla riparazione di un mezzo per il trasporto dei container, quando un braccio meccanico si è staccato dal macchinario, travolgendolo in pieno e stritolandolo. Il 34enne è morto sul colpo. Il personale medico dell’ambulanza accorsa sul posto non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Sul luogo della tragedia sono intervenuti i carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Castello di Cisterna. I poveri resti dell’operaio sono stati trasportati all’istituto di medicina legale per l’autopsia. Sull’episodio è stata aperta un’inchiesta su cui indagano i carabinieri.

Morti sul lavoro: una strage 

«Gli omicidi nei luoghi di lavoro, perché di questo si tratta, non trovano adeguate risposte da parte degli organi preposti al controllo». Così afferma il segretario generale della Fillea-Cgil di Napoli, Giovanni Passato, ai microfoni di Ansa. «Basta chiacchiere: bisogna introdurre per queste fattispecie il reato di omicidio colposo. Bisogna punire in modo esemplare chi nell’organizzazione del lavoro è imprudente e poco attento alla vita e alla salute dei lavoratori». Nei primi cinque mesi di quest’anno, le denunce per infortunio sono arrivate a quota 219.262 (contro le 207.472 nello stesso periodo del 2020), mentre le morti si attestano a 434 (432). Se la tendenza media dovesse confermarsi, a fine del 2021  potremmo ritrovarci con quasi mille decessi e più di mezzo milione di infortuni.Cristina Gauri

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