Roma, 24 ago – “C’è chi parla di codicilli, di ordinanza legittima o nulla. Intanto, la notte scorsa si sono confermati 58 positivi a Lampedusa. E altri tamponi arriveranno in giornata per l’esito, al secondo controllo che ho disposto. Ulteriore dimostrazione che la mia ordinanza interviene su materia sanitaria e non sulla politica migratoria. Dal Viminale attendiamo risposte, non altro”. Così Nello Musumeci, con un post pubblicato questa mattina su Facebook, ha difeso a spada tratta la sua ordinanza con cui chiude tutti gli hotspot e i centri accoglienza in Sicilia ed “espelle” dall’isola tutti i clandestini che a centinaia sono sbarcati negli ultimi giorni. Al contempo il governatore siciliano ha comunicato la positività al coronavirus di altri 58 immigrati irregolari a Lampedusa, che in generale è ormai al collasso a causa del numero impressionante di clandestini sbarcati e ospitati in particolare nell’hotpost di contrada Imbriacola.
“Campi di concentramento chiamati tendopoli”
Musumeci però, dopo aver difeso così via social il suo provvedimento, torna ad attaccare il governo giallofucsia. “Invece di rispondere con atti concreti sull’emergenza immigrazione, il governo centrale trova la soluzione: creiamo campi di concentramento, che chiamano tendopoli in un deposito militare a Vizzini, abbandonato da anni. Ci troviamo con tende che ci ricordano luoghi e scene da dimenticare assolutamente”. E’ quanto dichiarato dal governatore della Sicilia durante una conferenza stampa in corso a Catania. Poi Musumeci stronca la gestione dei centri di accoglienza in cui “le norme anti-Covid non sono rispettate, non sono mai state rispettate“. Puntando il dito contro “il Viminale” che “dice ‘le competenze sono nostre’ sui migranti”. Allora “bene, esecitatele!”, tuona il governatore siciliano. “E diteci se è vostra anche la competenza sanitaria. Se è vostra, allora siete fuorilegge”. Chiaro il riferimento alla competenza delle regioni in materia sanitaria.
“Sbarchi continui, ma il governo non ci pensa”
Tanto più che la Sicilia, fa notare Musumeci, ha richiesto più volte “di destinare le navi alla quarantena dei migranti, almeno quelli trovati positivi, al posto di lasciarli negli hot-spot”. E dalla Regione è stata posta diverse volte la questione della “grave situazione sanitaria dell’hot-spot di Messina, invitando il governo ad intervenire”. Ma “nulla di tutto questo e’ avvenuto”. Non solo, per quanto riguarda Lampedusa, il governatore siciliano ricorda che il “26 giugno è stato chiesto al governo nazionale la dichiarazione dello stato di emergenza sanitario, sociale ed economico”. Eppure “ancora oggi non è stato dichiarato, nonostante lo stato d’animo in cui vivono gli operatori di quelle isole”. Musumeci cita inoltre i numeri degli sbarchi che “sono impressionanti”. Difatti “solo a luglio sono arrivati 7.067 migranti e ad agosto altri tremila. Nel 2019 sono stati a luglio 1.088, ad agosto 1.268 in tutto il mese”. Un incremento talmente evidente che teoricamente avrebbe indotto chiunque a prendere provvedimenti seri per fermare i continui arrivi. Invece, secondo Musumeci, “davanti a questi numeri impressionanti, il governo è arrivato a pensare solo ai campi di concentramento”.
Alessandro Della Guglia
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[…] materia di sicurezza e che non poteva disporre la chiusura degli hotspot. Ma intanto i clandestini, spesso infetti, continuavano ad affollare i centri di […]