Milano, 20 dic – Polemiche a Milano per via del relitto del barcone naufragato ad aprile 2015 al largo della Libia, provocando la morte di circa 700 profughi. Il Pd vuole spendere mezzo milione di euro per far arrivare il barcone a Milano e farlo diventare un museo dei diritti umani e un monumento per l’immigrazione. I soldi necessari al trasporto sono stati trovati, con un emendamento alla Legge di Stabilità, presentato dalla parlamentare piddina Lia Quartapelle.
Il barcone verrà esposto nel museo dei diritto che ha sede a Città Studi, in alcuni locali messi a disposizione dall’Università Statale degli Studi, la cui facoltà di Veterinaria che sta per essere definitivamente sfrattata a Lodi. Il sindaco Beppe Sala, fiero della decisione, ha dichiarato che il relitto ha uno scopo educativo, e servirà “a coinvolgere i giovani sul tema migranti”.
Attualmente il relitto è custodito in un hangar costruito appositamente nella base della Marina militare, dopo un recupero costato alle casse dello Stato 9 milioni e mezzo di euro e messo a punto con l’impiego di alcune navi della Marina oltre a sofisticati mezzi sommozzatori robotizzati.
Oltre alle polemiche sorte a Milano, soprattutto in casa Lega, per via degli immani costi pubblici che il trasporto presuppone, anche in Sicilia c’è chi è contrario al trasferimento del relitto. La portavoce del “Comitato 18 aprile” di Augusta, nato per non dimenticare quella tragedia del mare, riferisce: “Abbiamo chiesto alla presidenza del consiglio, ai ministri competenti e alle istituzioni locali che il relitto, ancora oggi ospitato all’aperto nella base della Marina militare al pontile Nato nel porto di Augusta, non sia né demolito né trasferito altrove, ma che qui rimanga e che sia collocato in un’area dove intendiamo realizzare un ‘Giardino della memoria’ dedicato alle vittime delle migrazioni”.
Il che non farebbe una piega data la vicinanza della Sicilia al luogo del naufragio e visto che gli sbarchi seppur diminuiti non cessano. Sarebbe più sensato lasciare il barcone là dove oggi si trova, e non se ne capisce l’urgenza di spostarlo a Milano. Il comitato “18 aprile”, infatti, auspica che i soldi pubblici che dovrebbero essere destinati al trasporto potrebbero essere destinati al salvataggio di vite umane in mare.
Anna Pedri
5 comments
ragazzi quanti soldi si sono sprecati in questa operazione!
Per un trasporto del genere occorrono poche migliaia di euro, comunque non oltre 10.000 15.000 eur ad esser generosi… (parliamo di un trasporto speciale fuorisagoma)
Fatevi i conti… i soldi sprecati , chi li avrà intascati ??
MA UN INDAGINE SERIA A SQUINTERNARE QUESTO BUSINESS ???
bene ricordare intanto che quelli del PD avevano suggerito il nome di questa Lia Quartapalle come ministro degli esteri (!),come successorA della Mogherini dopo l’investitura di quest’ultima a Lady PESC,giusto per capire la caratura “operativa” di quello che questo governo tragicomico ci ha regalato e ci voleva regalare;
poi affermare che non siamo a livelli di “cuckoldismo” morale a voler bruciare altri soldi nostri per esporre un barcone straniero,affondato al largo della libia e contenente persone non italiane (come se avessimo una responsabilità diretta a qualche titolo in tutto questo) è davvero molto difficile.
in ogni caso -lo sa solo chi ha avuto la fortuna di essere bocciato al liceo- questi del PD sono in piena sindrome di anno perso a scuola; ben sapendo di venire stra-bocciati alle prossime politiche,si stanno concedendo licenze che mai si permetterebbero confidando in una eventuale promozione (Ius Soli incluso).
[…] Author: Il Primato Nazionale […]
Con la stessa cifra si poteva comprare un impianto per risonanza magnetica destinato ad ospedale sprovvisto. Ma, evidentemente, non è chic.
La quartapelle è già tristemente nota per le sue uscite televisive in cui insultava gli italiani ,da rieducare, poiché non la pensavano come lei…. questa è l’esempio della sinistra ipocrita e peggiore, odia talmente tanto chi non la pensa come lei che manderebbe i suoi amici tossici dei centri sociali a sprangarci tutti quanti…..vergogna, essere indegno ,un barcone di ignominia e di viltà.