Roma, 30 mar – Che figuraccia imbarazzante per Luigi Marattin. Per il deputato di Italia Viva è infatti scattata una multa per violazione delle normative anti-Covid: domenica pomeriggio i carabinieri sono intervenuti nella sua abitazione di Roma rilevando la presenza di altre 6 persone estranee al nucleo familiare del politico. Capito, sì? Agli italiani intimano di restare a casa perché altrimenti «non ne usciremo», mentre loro si godono il fine settimana in terrazza all’insegna di festini con amici e fidanzate.
Marattin beccato dai carabinieri
I militari dell’Arma, in realtà, non erano nemmeno intervenuti per Marattin: qualcuno aveva segnalato la presenza di un assembramento, con schiamazzi e musica a tutto volume, di un gruppo di persone riunite nella terrazza di fianco a quella del deputato di Italia Viva. Una volta sul posto, i carabinieri si sono ritrovati di fronte a due pranzi non consentiti. Per tutti è scattata la contravvenzione di 400 euro.
Le scuse (si fa per dire)
Il giorno dopo Marattin si è «scusato», diciamo così, su Facebook: «La mia fidanzata aveva invitato cinque amici. Sa, il momento, per via delle restrizioni, è difficile per tutti». Lo sappiamo che è un momento difficile. Lo stiamo vivendo tutti, e le regole, pensa un po’, le ha varate il governo di cui faceva parte Marattin. «Non ha alcuna importanza se tale violazione riguardasse o meno il sottoscritto, visto che sono ovviamente responsabile di ciò che accade e di cui sono a conoscenza». Le forze dell’ordine «che erano alla ricerca di una violazione ben più grave in un appartamento della zona, ma che si sono per caso imbattute nella nostra» sono intervenute e hanno multato i presenti. «Un parlamentare ha l’obbligo di dare il buon esempio e certamente così non è stato in questo caso».
Umano cioè imperfetto (finché non mi scoprono)
Insomma, così va: «Io sono Marattin e voi non siete un c***o», parafrasando la celebre frase del Marchese del Grillo. E posso violare le norme anti Covid varate dal governo di cui faccio parte. Finché non mi beccano con le mani del sacco, ovviamente. A quel punto me la cavo con un post di scuse, nel quale mi giustifico sostenendo di «essere umano, e quindi imperfetto». Perché l’ammissione di aver compiuto un gesto odioso, uno sputo in faccia ai milioni di italiani chiusi in casa, alle decine di migliaia di ristoratori sul lastrico per le restrizioni, non può mai essere completa. No: deve passare attraverso il salvacondotto dell’«imperfezione umana».
Cristina Gauri
3 comments
Ah, oggi si dice “umano”?
E il coviddi dove stava? Gli hanno lasciato la sera libera?
Loro sono Italia Viva, gli altri sono Italia Morta! E che gliene frega a loro dei morti, pure viventi?