Roma, 12 apr — Centro di Roma blindato e vie di accesso a Montecitorio chiuse per le migliaia di cittadini arrivati da ogni parte d’Italia alla manifestazione organizzata da IoApro. Imprenditori, commercianti, ristoratori, proprietari di palestre messi in ginocchio da 14 mesi di restrizioni hanno bissato la protesta andata in scena martedì scorso per contestare le chiusure imposte dal governo. Parola d’ordine: riaprire subito per poter ricominciare a lavorare, un diritto costituzionale negato da mesi nel nome di una fantomatica «sicurezza» dal Covid che ha relegato in un angolo tutte le altre emergenze: economica e sociale in primis.
IoApro e i tentativi di bloccare sul nascere la protesta dei cittadini
Una giornata partita col piede sbagliato e che si è conclusa anche peggio: già stamattina le forze dell’ordine avevano bloccato ristoratori ed esercenti autonomi alla stazione di Termini e nei vari snodi di accesso alla Capitale, impedendo loro di prendere parte alla manifestazione. Per non parlare della decisione della questura di Roma, arrivata ieri sera all’ultimo momento, di negare l’accesso alla piazza di Montecitorio ai manifestanti. Le forze dell’ordine hanno quindi chiuso tutti gli ingressi che portano alla piazza di Montecitorio, e ai manifestanti non è rimasto altro da fare che ripiegare prima a San Lorenzo in Lucina, e poi a piazza San Silvestro. Tra le tante realtà e sigle presenti con striscioni e tricolori anche CasaPound, che ha esposto la scritta: «La paura di morire non ci sta facendo vivere».
I manifestanti tentano di raggiungere Montecitorio
Sono state proprio le tartarughe frecciate, guidate dal consigliere del X Municipio Luca Marsella, a staccarsi per prime dalla manifestazione, seguite dal resto dei manifestanti: obbiettivo, raggiungere Montecitorio in modo pacifico e in accordo con Mohamed ‘Momi’ El Hawi, 34 anni, ristoratore di Firenze e leader di IoApro. Il corteo ha però incontrato il muro dei poliziotti in tenuta antisommossa.
«Con i ristoratori di #ioapro abbiamo provato a raggiungere Montecitorio in modo pacifico ma ci è stato detto che la piazza era interdetta. A quel punto i manifestanti sono stati respinti dalla polizia», ha twittato Luca Marsella. «Siamo parte integrante della protesta al fianco di #ioapro e non accettiamo strumentalizzazioni. Tra noi ci sono madri, padri, lavoratori ed anche ristoratori ed abbiamo il diritto di stare in piazza», ha dichiarato ai microfoni dei giornalisti. «Nessuno può impedirci di manifestare pacificamente. Perché non possono essere calpestati i diritti degli italiani. Chi ha strumentalizzato non è chi è in piazza oggi. E’ chi ha chiuso le piazza, chi ha fermato interi pullman ai caselli autostradali».
Alcuni soggetti isolati lanciano oggetti e fumogeni
Momi si è poi ammanettato simbolicamente chiedendo alle forze dell’ordine di far passare i manifestanti, mentre decine di persone esasperate domandavano di poter far sentire le proprie ragioni. Quando infine sembrava essere raggiunto un accordo tra il corteo e le forze dell’ordine, si sono verificati alcuni scontri con fumogeni e bombe carta lanciati da soggetti isolati che tentavano di forzare il blocco e che poco avevano a che fare con le istanze portate in piazza. La polizia ha respinto con alcune cariche di alleggerimento. ferma la condanna del leader di IoApro: «Qualcuno che non è né un ristoratore né un imprenditore è partito di sua spontanea iniziativa. Lo abbiamo ribadito per tutta la settimana: restiamo uniti, non accettiamo episodi di violenza. Siamo persone che lavorano, non criminali. Siamo qui in piazza senza vessilli, vogliamo sederci a un tavolo e ottenere risposte concrete», queste le parole di Momi El Hawi dal fondo della piazza. I manifestanti si sono poi diretti a piccoli gruppi verso largo Flaminio dove hanno bloccato il traffico per alcuni istanti.
In serata, il consigliere Luca Marsella ha ribadito la totale estraneità di CasaPound agli scontri andati in scena nel pomeriggio. «Raccontate la verità», così ha twittato rivolgendosi a una certa stampa, «CasaPound era sì in piazza ma non a lanciare petardi o cercare lo scontro. Abbiamo chiesto alle forze dell’ordine di farci arrivare in piazza Montecitorio. Ma non ci è stato consentito perché evidentemente anche il diritto a manifestare è stato abolito». E chiosa così: «Un’ultima cosa: se ogni volta in piazza c’è solo CasaPound al fianco degli italiani abbandonati, non è mica colpa nostra. Nessuno vieta di stare in piazza ai partiti, ai parlamentari, ai centri sociali e soprattutto a quella sinistra che una volta si diceva al fianco del popolo».
Foto e Video di Cristina Gauri
I manifestanti di IoApro in piazza san Silvestro
I manifestanti chiedono di poter arrivare a Montecitorio
Tensioni e scontri
Cristina Gauri
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[…] IoApro, cronaca della manifestazione. Ecco cosa è successo davvero oggi a… […]
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[…] Guglia Roma, 13 apr – “Da ministro avrei autorizzato quella manifestazione e quel corteo (dei ristoratori di IoApro, ndr). Io sono sempre per la libertà di pensiero e di manifestare. Ci sarei andato io in piazza, […]
[…] 13 apr – Io Apro, cosa è successo ieri in piazza San Silvestro durante la protesta? Come documentato nel dettaglio dai nostri inviati, il centro di Roma era blindato e le vie di accesso a Montecitorio […]