Roma, 17 apr – Un “aumento dei morti pari o superiore al 20 per cento nel periodo 1 marzo-4 aprile 2020 rispetto al dato medio dello stesso periodo degli anni 2015-2019″ è stato rilevato dall’Istat nell’analisi dell’effetto dell’epidemia di coronavirus sulla media dei decessi in Italia. In un aggiornamento dei dati, l’Istituto statistico spiega che si tratta di “anticipatori parziali relativi a una lista di comuni che viene ampliata settimanalmente e che in alcun modo possono essere considerati un campione rappresentativo della intera popolazione italiana“.
L’incremento della mortalità complessiva osservato nel mese di marzo e fino al 4 aprile paradossalmente rappresenta un’inversione di tendenza dell’andamento della mortalità giornaliera dei mesi di gennaio e febbraio 2020. Nei primi due mesi del nuovo anno, infatti, i decessi erano stati inferiori alla media 2015-2019. Un fenomeno, fa presente l’Istat, che si può spiegare con condizioni climatiche favorevoli e un conseguente rallentamento della diffusione dell’influenza stagionale. Poi il picco causato dal Covid-19.
A Bergamo l’incremento maggiore: +382,8%
Nello specifico, si tratta della terza diffusione di questi dati relativa a una selezione di 1.689 comuni. Nel dettaglio, in testa a questa drammatica classifica dei comuni c’è Bergamo, che segna un incremento terribile: +382,8% di decessi. Seguono Crema (+322%) e Piacenza (+309,1%). E Poi Cremona, con un +286,6% di morti, Lodi (+261,5%) e Brescia (+203,8%). Oltre il 100% di decessi ci sono anche città come Parma (+164,3%), Biella (+154,5%), Imperia (+ 127,5%) e Aosta (+102%). A Como, in poco più di un mese, si registra invece un +86,4% del numero dei morti, seguono Varese (+70%), Genova (+54,4%) e Milano (+49,3%).
Numero maggiore di decessi tra i maschi con più di 74 anni
ll maggiore incremento dei decessi riguarda gli uomini e le persone con più di 74 anni di età. Le differenze tra i generi sono particolarmente accentuate nei più anziani residenti al nord, per gli uomini infatti si osserva un incremento dei decessi del 158% a fronte del 105% per le donne, nella fascia di chi ha 75 anni o più. Una mortalità più alta per il sesso maschile si registra più in generale in tutta Italia e indipendentemente dall’età.
Adolfo Spezzaferro
4 comments
il bergamasco si credeva forte e invece..e comun mortale come a napoli.
Sono dati parziali.
[…] Un “aumento dei morti pari o superiore al 20 per cento nel periodo 1 marzo-4 aprile 2020 rispetto al dato medio dello stesso periodo degli anni 2015-2019″ (chi legge in genere si ferma qui -o, almeno, “riduce l’attenzione” e pensa (abbocca) “ho trovato!” .. poi perentoriamente escalama: “hai visto che carneficina!?!”) è stato rilevato dall’Istat nell’analisi dell’effetto dell’epidemia di coronavirus sulla media dei decessi in Italia. In un aggiornamento dei dati, l’Istituto statistico spiega che si tratta di “anticipatori parziali relativi a una lista di comuni che viene ampliata settimanalmente e che in alcun modo possono essere considerati un campione rappresentativo della intera popolazione italiana“. (ma ormai la notizia è stata confezionata! (…) Coronavirus, Istat: +20% dei decessi a marzo. A Bergamo il picco: +382,8% […]
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