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Coronavirus: 170 vittime, caso sospetto a Roma. Pronto il volo degli italiani, saranno messi in quarantena

by Ludovica Colli
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Roma, 30 gen – Cresce la preoccupazione in tutto il mondo per l’epidemia di coronavirus 2019-nCoV e l’Italia si prepara al rientro dei connazionali da Wuhan, la città cinese focolaio dell’infezione. “Stiamo lavorando perché un volo parta giovedì (oggi, ndr) e provi a raccogliere i 60 italiani che chiedono di poter rientrare – ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza -. Bisogna tenere alta l’attenzione, ma non fare allarmismo. In Italia abbiamo i controlli più elevati. Ho chiesto una riunione urgente dei ministri europei per capire come affrontare la situazione”.

Un caso sospetto a Roma

L’allarme scatta anche a Roma. Un turista cinese si è sentito male ieri pomeriggio nella Capitale in via Cavour, nel centro storico, ed è stato trasportato immediatamente all’ospedale Spallanzani. L’uomo era a bordo di un taxi quando, in preda al malore per i sintomi dell’influenza, è sceso dall’auto. Da un albergo nelle vicinanze sono stati immediatamente allertati i soccorsi. Si stanno effettuando tutti i controlli per escludere l’ipotesi contagio da coronavirus.

Gli italiani al rientro saranno messi in quarantena

I cittadini italiani saranno messi in isolamento per poter escludere con certezza eventuali contagi. Lo ha confermato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri: “Stiamo valutando dove far proseguire la quarantena che certamente ci sarà, limitata a un quindicina di giorni, che è il periodo d’incubazione del virus“. Quindi maggiori precauzioni rispetto a quanto annunciato poche ore prima dal direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, che aveva escluso la “quarantena automatica”, ipotizzando una valutazione caso per caso.

L’emergenza potrebbe diventare globale, oggi l’annuncio

È altissimo lo stato di allerta all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha convocato un nuova riunione del comitato di super esperti. “C’è grande preoccupazione”, ha sottolineato Michael Ryan, direttore esecutivo del programma di emergenze Oms, di ritorno dalla missione in Cina. La decisione di un nuovo vertice a Ginevra, ha detto, è stata “basata sull’evidenza di aumento del numero di casi e anche della trasmissione da uomo a uomo, anche al di fuori dalla Cina”. Dunque a breve l’Oms potrebbe dichiarare che l’epidemia costituisce un problema globale. La riunione è in programma oggi alle 13.30 (ora di Ginevra) e la conferenza stampa si terrà alle 19.30. Le decisioni prese saranno rese pubbliche sul sito dell’Oms e tramite una conferenza stampa trasmessa in diretta sui profili social dell’Organizzazione (Twitter e Facebook).

Le vittime salgono a 170, mortalità intorno al 3%

I malati accertati (oltre 7.700 in totale) hanno superato il numero dei contagiati da Sars nel 2002-2003. Le vittime sono salite a 170, con una mortalità intorno al 3%. “Al momento il tasso di letalità sembra essere minore di quello della Sars e leggermente superiore a quello dell’influenza – ha chiarito il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza, al termine della riunione del tavolo tecnico all’Iss -. Sulla letalità restano grossi dubbi. La maggior parte dei morti sono persone anziane o con malattie croniche, la differenza è che per l’influenza abbiamo il vaccino”.

Dieci casi in Europa, anche Ikea chiude i centri vendita in Cina

Per quanto riguarda l’Europa, ci sono stati 5 casi in Francia, 4 in Germania e uno in Finlandia. Stella Kyriakidou, commissario Ue per la Salute, parlando alla plenaria del Parlamento europeo ha detto che il contagio da coronavirus “evolve molto velocemente e c’è la potenzialità di una minaccia molto grande. Abbiamo bisogno di uno scambio immediato di informazioni e di coordinare la risposta europea”. Dopo Starbucks, la catena di caffetterie, anche Ikea chiude in via temporanea tutti i suoi 30 store in Cina. Decisione simile era stata presa qualche giorno fa anche dalla catena di fastfood McDonald’s. Toyota ha interrotto la produzione in Cina fino al 9 febbraio. La Chinese Football Association, la Federcalcio cinese, ha deciso di rinviare tutte le partite in programma nel 2020 a causa dell’epidemia. Le compagnie aeree British Airways, United Airlines, American Airlines e Lufthansa hanno sospeso tutti i voli da e per la Cina.

Ludovica Colli

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