Milano, 14 mar — Con una circolare al Comune di Milano il prefetto Renato Saccone ha chiesto di interrompere il riconoscimento alla nascita dei figli delle coppie omogenitoriali, ovvero coloro che utilizzando tecniche vietate nel nostro Paese, si sono procurati dei bambini fuori dal territorio italiano. Il prefetto sottolinea che se l’amministrazione seguiterà a registrare all’anagrafe i figli di coppie gay e lesbiche verrà richiesto l’intervento della Procura per annullarle. Lo stop si applicherà ai nuovi atti di nascita.
Il brusco dietrofront non ha fatto di certo felice il sindaco Sala, che aveva iniziato a formare certificati anagrafici dal luglio dello scorso anno dopo averlo annunciato trionfalmente dal palco del Pride meneghino. «Quando gli altri non si muovono, devo sentire il dovere di fare la mia parte» aveva detto puntando il dito contro a parlamento e governo «rei» di non aver colmato il vuoto di legge sulle famiglie gay e lesbiche.
Figli di coppie omogenitoriali, il Prefetto intima a Sala di interrompere registrazioni
Il nuovo stop del prefetto arriva su impulso del ministero dell’Interno nel recepire la sentenza n. 38162 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite del dicembre scorso, in cui i supremi giudici stabilivano che i bambini nati fuori dall’Italia con la maternità surrogata (pratica vietata dalla legge nel nostro Paese) dovessero essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori con l’adozione in casi particolari, in cui è richiesta l’approvazione di un giudice; non con la trascrizione diretta all’anagrafe, che rimane un semplice atto amministrativo.
La circolare
Con una circolare diretta ai prefetti inviata il 19 gennaio scorso il Viminale ricordava lo stop della Cassazione alle trascrizioni dei certificati dei figli di due padri nati all’estero con maternità surrogata chiedendo di «fare analoga comunicazione ai Sigg.ri Sindaci, al fine di assicurare una puntuale ed uniforme osservanza degli indirizzi giurisprudenziali espressi dalle Sezioni Unite negli adempimenti dei competenti uffici».
La circolare del prefetto di Milano Renato Saccone esorta anche a porre fine ai riconoscimenti dei figli di due madri nati in Italia. «È stato effettuato, da parte di questa Prefettura, un approfondimento – quanto a casi rilevati e ad orientamenti amministrativi e giurisprudenziali – relativo alle iscrizioni e alle trascrizioni degli atti di nascita, riportanti dati di genitori dello stesso sesso», è quanto si legge nella circolare della Prefettura. «Alla luce del divieto per le coppie omogenitoriali di accedere a tecniche di procreazione medicalmente assistita, il solo genitore che abbia un legame biologico con il nato può essere menzionato nell’atto di nascita che viene formato in Italia. Parimenti esclusa è la trascrizione di atti di nascita formati all’estero riconducibili alla fattispecie della maternità surrogata, attestanti il riconoscimento di filiazione nei confronti del genitore d’intenzione, privo di legame biologico col minore».
Le proteste di Sala
Cristina Gauri
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