Roma, 8 giu — Non dormiranno sonni tranquilli finché non riusciranno a farci ingoiare a forza le loro belle cucchiaiate di cavallette fritte e larve flambé all’insegna dell’ «alimentazione sostenibile»: ci si è messo pure Beppe Grillo, che sul suo blog ha trattato un focus sugli insetti commestibili arrivando a proporli come alternativa alla carne nei menu delle mense scolastiche. «Circa 2.000 specie […] in tutto il mondo, molti dei quali ricchi di proteine, come larve di mosca, vermi della farina, grilli, locuste». Esatto, il fondatore M5S — in linea con i desideri di mamma Ue — vorrebbe che i vostri figli si sfamassero con locuste e lombrichi.
Grillo vuole gli insetti nei menu delle mense scolastiche
Per convincere i lettori della bontà delle sue affermazioni Grillo sottolinea che le proteine derivate dagli insetti rappresentano un’alternativa alle proteine tradizionali presenti nella carne e nella soia. «Ciò potrebbe contribuire a ridurre i 64 milioni di tonnellate di anidride carbonica emesse ogni anno dalla produzione e dal consumo di prodotti a base di carne», spiega a margine della Giornata mondiale dell’ambiente che si è celebrata domenica scorsa 5 giugno.
Abituarli fin da piccoli
A suffragio di questa teoria il comico cita un progetto sviluppato dal 2020, in collaborazione con Bug Farm Food e i ricercatori dell’Università di Cardiff e dell’UWE di Bristol. In sostanza si tratta di sperimentare pasti per i più piccoli a base di proteine di insetti: il prodotto in questione, che si chiama VeXo, è una mistura di grilli, larve, locuste, cavallette, bachi da seta, vermi della farina combinati a proteine vegetali da servire agli alunni tra i 5 e gli 11 anni, che frequentano le scuole primarie del Regno Unito.
«Le voci dei giovani stanno diventando sempre più importanti nelle discussioni sul futuro ambientale e sul benessere degli animali — spiega il professor Christopher Bear, a capo del progetto —. Ma c’è ancora poca ricerca su come questi valori si traducano in atteggiamenti e pratiche di consumo alimentare tra i bambini. Questo progetto di ricerca è un’opportunità per noi per scoprire come i giovani in età scolare vedono il ruolo degli insetti commestibili e delle proteine vegetali come alimenti futuri più sostenibili ed etici». Che tradotto: per educare la popolazione mondiale alla «nuova normalità» fatta di hamburger ai bacarozzi è necessario abituare i bambini fin dalla più tenera età. Una lezione che Grillo vuole importare anche qui.
Cristina Gauri
2 comments
Bravo Grillo, bravo !!! Avresti dovuto chiamarti Cavalletto o Larvo , giusto per essere più in tono. Però va sempre bene, bravo; nemmeno più le cavallette e le larve ti voteranno, complimenti !!!
[…] l’entusiasmo per gli hamburger di larve e cavallette — l’anno scorso li avrebbe voluti distribuire nelle mense scolastiche — Beppe Grillo si lascia immancabilmente sedurre da un altro feticcio del cibo presuntamente […]