Bolzano, 13 ott – Ieri una deliberazione della giunta provinciale di Bolzano ha cancellato il toponimo “Alto Adige” dalla documentazione ufficiale, per essere sostituito dalla dicitura “provincia di Bolzano”. La decisione è targata, ovviamente, Svp che ha votato in tandem con la Sued Tiroler Freiheit per decretare la fine di quello che i revanscisti sudtirolesi hanno definito (sic) un “termine fascista”. Contrari alla mozione Lega, L’Alto Adige nel cuore/Fdi, Partito Democratico e Verdi.
Si compie così l’ennesimo passo verso la cancellazione dell’identità italiana in Alto Adige, un odioso cavallo di battaglia che già da qualche anno la maggioranza del consiglio provinciale sta portando avanti. Come si apprende da La voce di Bolzano, “Già poco più di tre settimane fa proprio l’aggettivo ‘altoatesino’ era stato preso di mira dall’azione di epurazione linguistica di Stf sostenuta dalla Stella alpina”. Spazzata via la dicitura anche dal frontespizio del sito suedtirol.info.
Scrive il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Marco Galateo: “L’identità passa anche attraverso i nomi. Può certamente sembrare un ‘non problema’ nella provincia d’Italia prima per la qualità della vita e per reddito procapite. Allora perché governo locale e destra tedesca ci tengono tanto? Semplice, cancellando i nomi si cancella l’identità“, spiega, portando poi l’esempio della località sciistica Obereggen: “Meno conosciuto il toponimo vero di quel posto: San Floriano/St. Florian. Pur di non indicare la versione italiana infatti, l’amministrazione locale ha deciso di adoperare un nome commerciale, quello della stazione della funivia “sopra la Val d’Ega” (questo infatti significa Obereggen), cancellando ogni richiamo al nome storico del luogo sia in italiano che in tedesco”.
Grande rabbia espressa anche dal consigliere comunale di CasaPound Italia Andrea Bonazza: “Oggi sono intervenuto riguardo l’ennesimo colpo basso alla comunità italiana dell’Alto Adige. Continuano a calpestare dignità e rispetto che gli italiani meritano!
Non può essere accettabile sostenere, legiferare, nascondersi o minimizzare un fatto così grave come lo snaturamento storico di un toponimo importantissimo per la comunità italiana di questa provincia”, scrive sui social. “Il nome Alto Adige, da anni bersagliato dal negazionismo sudtirolese, appartiene alle radici di questa terra fin dai tempi di Roma. Quello a cui abbiamo assistito con l’approvazione di questo DDL scritto coi piedi fetidi del revanscismo “austroungarico”, altro non è che l’ennesimo attacco anti-italiano dei secessionisti tedeschi avallati dai burocrati di Bruxelles, a cui nulla importa dei sentimenti della minoranza italiana del vilipeso Alto Adige”.
Cristina Gauri
3 comments
Se i crucchi non stanno attenti, tra qualche anno, invece dell’Alto Adige, si troveranno l’Alta Africa.
Non e’ che gli altoatesini siano diventati indipendenti, chi comanda da loro dalla fine della guerra e’ un collaborazionista uguale ai nostri, questi collaborazionisti confondono le acque, adesso li illudono di diventare autonomi e quindi comportarsi di conseguenza con l’invasione, quando li hanno staccati dall’entita’ statale, si accorgeranno a proprie spese dell’acquisto fatto, l’italiano o l’altoatesino non riescono a guardare oltre il proprio naso e non vedono gli scenari che sono gia’ pronti. Faranno esperienza e diranno che si stava meglio quando si stava peggio.
Disinformazione concreta l vostra
il termine Alto Adige non eisite nella costituzione.
esiste solo il TERMINE TRENTINO ALTO ADIGE come nome di Regione.
Siete fuorvianti e anche un po Stronzi.
Senza l’italia di merda che ci troviamo tutte le regioni starebbero meglio ma molto meglio
Cazzoni di FASCISTI DI MERDA