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Stop alla birra a 50 centesimi per i giovani che si fanno il vaccino: «È diseducativo»

by Vittoria Fiore
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Messina, 5 giu – Quando uno pensa di essere un genio, a volte corre il rischio di far la figura dell’allocco. È proprio così che è nata (e subito morta) la bislacca idea di convincere i giovani a farsi il vaccino in cambio di una birra al modico prezzo di 50 centesimi. L’esperimento – ideato dal commissario siciliano all’emergenza Covid – è stato lanciato a Messina, presso l’hub vaccinale allestito in Fiera. L’obiettivo era quello di prendere due piccioni con una fava: convincere i ragazzi dai 16 anni in su a vaccinarsi e, al contempo, pubblicizzare il lancio sul mercato della birra artigianale Feluca.

Vaccino in cambio di una birra a 50 centesimi

La proposta di proporre il vaccino e la birra a 50 centesimi, come ha dichiarato il commissario Alberto Firenze, ha preso ispirazione da un esperimento condotto negli Stati Uniti e in Israele: «Come sperimentato in Israele, ospiteremo uno spazio dedicato ad una birra artigianale che richiama la tradizione messinese della Feluca, un modo da un lato, per avvicinarci al mondo giovanile e creare un motivo in più per ricevere la somministrazione, tutelare la propria salute e quella degli altri, dall’altro per valorizzare i prodotti artigianali siciliani e aiutare le realtà imprenditoriali che hanno sofferto la crisi», ha spiegato il commissario con il piglio del genio.

Leggi anche: In Gran Bretagna sta finendo la birra: «Pub presi d’assalto dopo lockdown»

Lo stop dopo neanche 24 ore

Peccato solo che la proposta non abbia affatto incontrato il favore della popolazione. Tanto che l’iniziativa, lanciata in pompa magna, è naufragata in neanche 24 ore. A pesare è stata in particolare la presa di posizione di Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della commissione Salute dell’Ars: «Quella della birra a 50 centesimi nell’hub vaccinale per convincere i giovani a vaccinarsi mi sembra un’iniziativa fuori luogo e diseducativa, da un lato perché non credo siano questi i messaggi da far passare per motivare i giovani a compiere un gesto a tutela della propria salute e di quella della collettività e dall’altro perché in qualche modo così si rischia di legittimare e valorizzare l’uso dell’alcol, una delle piaghe che colpisce drammaticamente il mondo giovanile. Chiameremo in commissione Salute il commissario per l’emergenza Covid di Messina per avere tutti i chiarimenti necessari su questa iniziativa pubblicitaria lanciata, tra l’altro, in concomitanza con l’apertura delle prenotazioni agli over 16, mentre tutti noi sappiamo che l’alcol è vietato ai minori proprio per i danni che crea».

Vittoria Fiore

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2 comments

fabio crociato 5 Giugno 2021 - 8:35

Se uno si è bevuto il cervello…, si è bevuto il cervello.

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Sergio Pacillo 5 Giugno 2021 - 8:58

Anche se l’alcool non fosse nocivo e censurabile il meccanismo in sé.

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