Roma, 7 ott – Avanti ragazzi di Buda, e non Bella Ciao, deve essere considerata «espressione dei valori fondanti della Repubblica». Per i senatori e leghisti Claudio Barbaro e William De Vecchis la canzone scritta nel 1966 da Pier Francesco Pingitore e musicata da Dimitri Gribanovski, riferita allo scatenarsi della rivoluzione ungherese del 1956 e alla sua conseguente repressione da parte dell’Unione Sovietica, dovrebbe essere insegnata nelle scuole. E non, di sicuro, il divisivo inno partigiano che la sinistra sta cercando a tutti i costi di ficcare nella gola degli italiani. Si veda a questo proposito la proposta di alcuni deputati dem di inserire obbligatoriamente lo studio di Bella ciao nei programmi scolastici a partire dall’anno 2020/2021, affiancandola nientemeno che all’Inno di Mameli.
La proposta
Proprio da qui è nata l’idea di una controproposta portata avanti dai due senatori del Carroccio: «ll disegno di legge da me presentato, insieme a William De Vecchis per il riconoscimento della canzone Avanti Ragazzi di Buda quale espressione dei valori fondanti della Repubblica, è un atto necessario di verità e correttezza per chi ama l’Italia. Questa canzone infatti parla della rivolta contro gli invasori per la riconquista della libertà», spiega Barbaro ad AdnKronos. «Questo è l’universalismo che merita un riconoscimento trasversale, non certo quello di Bella Ciao, testo ben connotato politicamente». «É la libertà come valore super partes ciò a cui la nostra nazione deve aspirare per ritrovare una memoria condivisa – prosegue Barbaro augurandosi che l’iniziativa «possa avere la medesima sorte della proposta che ha portato all’istituzione della giornata in memoria dei martiri delle Foibe».
Insegnarlo nelle scuole, come in Ungheria
Il senatore ricorda come i due conflitti mondiali e gli orrori del comunismo «hanno lasciato profonde ferite nel Vecchio Continente. In particolare la rivolta del popolo in Ungheria del 1956, è un evento che fa ormai parte dell’immaginario collettivo del nostro continente: è stata la prima crepa nella cortina di ferro; destinata a scuotere le coscienze». Proprio per questo motivo «Avanti Ragazzi di Buda è una canzone che è riuscita a cogliere questa profonda ansia di libertà». Un inno che, puntualizza Barbaro, «viene eseguito, sia in magiaro che in italiano, in tutte le scuole ungheresi. È giusto che, attraverso queste note, anche i nostri studenti possano conoscere questa storia di eroismo e libertà».
La reazione dell’Anpi
Laconica la risposta degli «eroi della resistenza»: «Teoremi e parole senza senso che si commentano da sole», questo il commento all’Adnkronos dell’Anpi Roma in risposta alla proposta lanciat adai sue senatori leghisti.
Cristina Gauri
4 comments
È veramente sconcertante la pervicaci a, con cui stì vecchi rabbiosi e rancorosi dell’anpi continuano a spacciare sta canzonaccia, per canto partigiano! Almeno lo fosse! CIALTRONI! FALSI! MILLANTATORI! In una parola, comunistacci….
Bella ciao, l’invenzione di una tradizione.
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