Roma, 13 ago — Una vera e propria bastonata quella che si sta per abbattere sulle spalle di milioni di lavoratori in tempo di pandemia: l’Inps ha fatto sapere che i giorni trascorsi quarantena non verranno più considerati di malattia. Pertanto, essendo l’isolamento della durata di 2 settimane, i lavoratori rischiano di perdere metà dello stipendio mensile.
Con il rischio concreto che molti lavoratori, pur di non vedersi dimezzata la paga, omettano di avere avuto contatti con persone risultate positive al coronavirus, generando focolai di cui è impossibile eseguire il tracciamento. L’assenza dal lavoro verrà equiparata al ricovero ospedaliero soltanto fino al 30 giugno. L’Inps fa inoltre chiarezza sullo smart working: via libera fino al 31 ottobre 2021.
Addio quarantena in malattia per milioni di lavoratori
Il presidente dell’Inps Tridico in una nota motiva la decisione dell’Istituto: «Il legislatore non ha previsto un nuovo stanziamento per prorogare la tutela della quarantena». Quindi, di fatto, la decisione è scaricata sul Governo. L’Istituto nazionale per la previdenza sociale, si legge nella nota, «procederà al definitivo riconoscimento degli importi dovuti per il 2020. Basandosi sulle certificazioni attestanti la quarantena con isolamento fiduciario redatte dai medici curanti, anche nei casi in cui non sia stato possibile reperire alcuna indicazione sul provvedimento emesso dall’operatore di sanità pubblica».
La scadenza è stata fissata per il 30 giugno
Questo avverrà sino a giugno 2021 dal momento che per quest’anno «il legislatore non ha stanziato nuove risorse» e quindi «l’indennità di malattia per quarantena non potrà essere erogata per gli eventi avvenuti relativi al 2021, ma solo per tutto il 2020 nel limite delle risorse stanziate». L’Istituto procederà a riconoscere agli interessati «le prestazioni relative al 2020, anno per il quale è stata messa a disposizione una dotazione complessiva per questo tipo di tutele di 663,1 milioni di euro». Restano coperti dalle tutele ordinarie gli eventi certificati come malattia da Covid 19.
Cristina Gauri
1 commento
Ma avete capito bene ?
Non è che vale solo per i non vaccinati ?