Pontassieve, 10 set – Lo ha strattonato, gli ha lanciato qualche strana macumba strabuzzando gli occhi e gli ha strappato in un sol colpo camicia e catenina del rosario che teneva al collo. Il video della congolese 30enne residente a Pontassieve che aggredisce Matteo Salvini durante un suo bagno di folla ha fatto ieri il giro del web e dei telegiornali. A destra tutti arrabbiati, a sinistra c’è chi fa l’indiano o chi la giustifica: Salvini semina odio e se l’è meritata. E fin qui niente di nuovo, anzi tutto banalmente come solito.
Ma chi è Fatima? E’ forse una senzatetto? Una emarginata sociale? Una donna di strada sfruttata da qualche connazionale aguzzino, senza scrupoli né pietà? Una bracciante agricola schiavizzata da qualche capetto per pochi euro al giorno? No, niente di tutto questo. Fatima, stando a quanto riportato dal Corriere, è una «giovane ben inserita, laureata e incensurata», quindi con un’istruzione superiore, attualmente è impegnata nel servizio civile per il Comune di Pontassieve, nel progetto La scuola, l’ambiente e la comunicazione istituzionale. Prende spesso parte alle iniziative del comitato Bianco e Nero «che si occupa di progetti di solidarietà verso l’Africa». Nell’articolo si fa menzione al suo impegno in progetti come quello per «la creazione di una scuola di cucito per ragazze madri a Kinshasa». Aiutarli a casa loro! Proprio come dice Salvini, pensa te. Tra i suoi impieghi pregressi figura anche quello di cameriera in una piccola enoteca del centro storico di Pontassieve.
Emerge quindi il quadro di una persona assolutamente integrata e attiva su vari fronti del sociale, quindi non, come detto, una disadattata con problemi psichici. Non è che per caso, quindi, qualcuno ha alimentato un clima di feroce ostilità contro Salvini tanto da «esasperare gli animi» e convincere Fatima dalla bontà del suo gesto, che ha più il gusto della premeditazione, portato avanti «perché Salvini è il male assoluto»? Del resto era stato proprio il sindaco di Pontassieve, Monica Marini, a condividere, il giorno prima del comizio, un post dell’Associazione Pontassieve Futura, che chiosava con un simpatico «In poche parole Pontassieve è accogliente ma qui Matteo Salvini, almeno per noi, non è un ospite gradito. Pontassieve non si Lega». E del resto Fatima è impegnata proprio in un progetto comunale.
Il primo cittadino di Pontassieve ha poi «condannato» il gesto dell’immigrata cercando di salvare capra e cavoli: «Esprimo la mia ferma condanna per questo gesto isolato, che non ha nulla a che vedere con le proteste di oggi che si sono svolte pacificamente». ma al tempo stesso, la giustifica: «In passato lei è stata oggetto di pesanti discriminazioni: una persona gli ha sputato addosso ingiuriandola perché di colore, chiamandola scimmia, offendendola pesantemente. Questo può avere influito sul suo stato d’animo di oggi, era visibilmente confusa dopo l’episodio, sembrava non si rendesse conto». Tuttavia, secondo il sindaco, l’episodio di oggi «ci deve far pensare a come una politica fatta di odio e offese continue possa contribuire a generare questo stato d’animo». Insomma, alla fine la colpa è comunque di Salvini. Chapeau per la supercazzola.
Cristina Gauri
1 commento
Una pazza. Da arrestare e rimpatriare.