Roma, 16 mag — Ma quale «cacciata» dalla Rai, ma quale epurazione censoria all’insegna dell’egemonia culturale «de destra»: Fabio Fazio ha lasciato viale Mazzini semplicemente perché ha ricevuto un’offerta migliore. Ha seguito i soldi, una montagna di soldi: se con la Rai il conduttore aveva un biennale da 3,3 milioni (1,6 all’anno), con Discovery ha firmato per un quadriennale da 2,5 milioni all’anno (10 milioni complessivi) oltre al budget per la società di produzione Officina di cui è padrone per il 50%.
Fazio ha lasciato la Rai per soldi, non lo ha cacciato nessuno
Lo rivela oggi Dagospia, specificando che Fazio avrebbe fatto sapere di voler lasciare la Rai, firmando con Discovery il giorno prima che i nuovi vertici — Roberto Sergio, amministratore delegato, e Giampaolo Rossi, direttore generale — si insediassero. Aspettare l’offerta di viale Mazzini avrebbe significato, per il conduttore e il suo agente, dover vagliare un rinnovo (il suo contratto con la Rai scade il 30 giugno prossimo) quasi sicuramente al ribasso. Se proprio avesse voluto, Fazio avrebbe eventualmente avuto a disposizione un mese e mezzo per trattare sul rinnovo, ma evidentemente ha ritenuto fosse un affare migliore — come biasimarlo —scappare subito con un quadriennale di 10 milioni in saccoccia.
E intanto la sinistra frigna per una censura inesistente
Che non si è trattato di epurazione politica lo si evince anche dal fatto che l’amministratore delegato Roberto Sergio non ha avuto alcun problema a riconfermare due trasmissioni di cui tutto si può dire, tranne che siano amate dalla destra: la prima è Report, e la seconda Mezz’ora in più, la striscia settimanale dell’Annunziata. Il tutto mentre i media mainstream dello stivale trasmettono le loro geremiadi a reti unificate sul colpo di mano della censura fascio-destroide che vorrebbe attentare alla pluralità dell’informazione.
Nonostante sia ormai chiaro che nessuno lo ha cacciato, nemmeno Fazio ha rinunciato a farsi un piantino, prima sostenendo di non avere «alcuna vocazione a sentirsi vittima», e poi, nella sua rubrica su Oggi, ha menato un fendente tutt’altro che leggero: «la politica si sente legittimata a comportarsi con una strabordante ingordigia», e «Negli anni scorsi ho sperimentato sulla mia pelle che cosa vuol dire essere adoperato come terreno di scontro». Alla faccia di non voler passare per vittima.
Cristina Gauri
6 comments
Deo gratias.
Pesantini e scontati lui e la sua Lucianina Maga Magò.
Non se ne poteva più.
Sapete se vendono l’acquario?
L’ acquario porta sfiga, somaro.
Ha venduto bene quel faccione da xxxxxxx
Peccato un viscidume di quella portata era opportuno restasse ben in mostra. Un vero esempio super partes.
[…] il conduttore fosse semplicemente finito a libro paga – ben più sostanzioso – di Discovery, idem con patate. Ora, però, è giunto il tempo dei saluti. Proferiti – per quanto ci riguarda […]