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“Allah akbar” davanti al monumento alle Torri gemelle: pakistano armato di coltello terrorizza i passanti

by Cristina Gauri
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padova pakistano

Roma, 3 lug — Mentre la Francia continua a bruciare tenuta in ostaggio dal popolo delle banlieue, le cronache italiane seguitano a riportare, a macchia di leopardo, le consuete carrellate di degrado violento ed episodi preoccupanti che hanno per protagonisti immigrati, spesso privi di titoli per rimanere nel nostro Paese: particolarmente eclatante l’episodio verificatosi a Padova lo scorso sabato sera, dove un immigrato pakistano è finito in manette per minacce a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi.

Pakistano semina il terrore di fronte al monumento dedicato alle Twin towers

A rendere particolarmente grave e grottesca la vicenda, il fatto che lo straniero stesse minacciando i passanti brandendo un coltellaccio e urlando «Allah akbar»… nei pressi del monumento dedicato alle Torri Gemelle. Sono stati i testimoni del preoccupante gesto a richiedere l’intervento delle pattuglie intorno alle 21 di sabato sera. Arrivate sul posto, hanno trovato due passanti che hanno raccontato di essere stati minacciati dal pakistano, poi dileguatosi, che brandiva un collo di bottiglia rotto. Non ci è voluto molto per riuscire a mettersi sulle tracce dell’immigrato: le forze dell’ordine lo hanno trovato poco distante, trovando un coltello lasciato a terra dall’uomo e una seconda arma bianca nelle tasche dello straniero.

Il solito Allah akbar

I due hanno riferito agli agenti di essere stati aggrediti verbalmente dal pakistano, che al grido di Allah akbar li minacciava fendendo l’aria prima con un coltello e poi con il collo di bottiglia. A rendere ancora più inquietante l’accaduto, il fatto che la scena si sia verificata nei pressi del monumento alle vittime dell’attentato dell’11 settembre 2001. L’immigrato è finito in manette. Dopo l’arresto è stato trasportato in ospedale per verificare le sue condizioni psicofisiche mentre le forze dell’ordine compievano verifiche sulla sua posizione sul territorio nazionale. Non risulta ancora chiaro se si tratti di un regolare oppure sia uno dei soliti clandestini gravati da un foglio di via che decidono di rimanere entro i nostri confini, infrangendo la legge.

Leggi anche: Guerre banlieue, potremmo seguire le sorti francesi? Ecco perché si teme un “effetto contagio”

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