Roma, 6 gen — Che Bologna avesse un problema di criminalità legato all’immigrazione, in particolare i minori stranieri, era chiaro a tutti da tempo, come dimostra la pioggia battente di articoli di cronaca sulla condotta e sullo «stile di vita che presto sarà anche il nostro» degli extracomunitari residenti nel capoluogo emiliano.
La situazione nell’ultimo periodo è talmente degenerata che neppure un quotidiano come Repubblica può più permettersi il lusso di tenere la testa sotto le sabbie del buonismo e denuncia la situazione. Furti, spaccio, piccola criminalità, violenze sessuali e aggressioni che spesso finiscono a coltellate, rivalità tra bande alloggiate in centri d’accoglienza differenti sono ormai fatti che scandiscono la quotidianità cittadina — così come quella delle altre grandi città del Nord.
Minori stranieri a Bologna, situazione fuori controllo
Una vita passata a negare, minimizzare, mettere allo gogna chi solamente si permetteva di sollevare la questione legata alla maggior propensione degli immigrati a delinquere in un contesto di aumenti vertiginosi degli ingressi nel territorio nazionale. Soltanto ora, a buoi usciti dalla stalla, gli operatori iniziano a parlare di minori stranieri fuori controllo e di flussi anomali provenienti dalla Tunisia, ammettendo di avere perso le redini della situazione — se mai le avessero avute in mano.
Qualcosa è cambiato
I minori stranieri agiscono nella semi impunità
Nel 2022 sono approdati 578 minori stranieri nei centri di accoglienza bolognesi, 48 in più dell’anno precedente; di questi, 422 sono stati sistemati nel Sai (Sistema accoglienza integrazione, pagata dal ministero) a rotazione nei 350 posti disponibili. Gli altri 156 vivevano alloggiati comodamente in stanze d’albergo pagate dal Comune. Questo fino a poche settimane fa; dal primo gennaio li ha ricollocati (sempre a spese della collettività) in altre comunità tra Abruzzo, Marche, Campania. «Ci interessa molto collaborare con le forze dell’ordine per la gestione dell’illegalità», partendo dall’esistenza di «reti di spacciatori che si procurano i cavalli già dalla Tunisia», conclude. «Ci preme rilanciare un tavolo più ampio su questi temi, magari coordinato dalla Prefettura».
Cristina Gauri
3 comments
ma andatevene al diavolo….
SEMPRE DOPO,EH?
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[…] nella tollerante Bologna, città bifronte dei «diritti a tutti i costi» da un lato e della criminalità incontrollata legata all’immigrazione — in particolari modo dei minori stranieri — frutto dell’accoglienza […]