Roma, 5 ott – Nonostante milioni di italiani siano stati reclusi nuovamente in casa e migliaia di attività economiche abbiano dovuto abbassare le saracinesche, a causa dei Dpcm del governo giallofucsia, i porti rimangono ostinatamente aperti agli immigrati. In soli quattro giorni sono sbarcati 2.241 immigrati, a Lampedusa e in Sardegna.
I trafficanti usano Facebook per promuovere il business
Ormai è noto che Facebook sia lo strumento usato dai trafficanti di esseri umani per promuovere il loro business. Il social network è diventato una sorta di Tripadvisor con centinaia di pagine e gruppi che pubblicizzano i viaggi dalle coste nordafricane all’Italia e alla Spagna. Video di attraversate del Mediterraneo andate a buon fine, immagini di donne bianche che attendono a braccia aperte e foto che presuppongono un facile guadagno dopo lo sbarco, sono i post pubblicati dai trafficanti per incentivare le partenze. Basta inserire nella barra di Facebook le parole giuste, come “Haraga”, per mettersi in contatto con i trafficanti in Africa e in Europa.
Dopo il terribile attentato terroristico di Nizza, le pagine dei trafficanti hanno pubblicato principalmente la fatwa contro il presidente Emmanuel Macron e la Francia, soprattutto a causa delle dichiarazioni sui futuri provvedimenti che saranno adottati per bloccare l’immigrazione clandestina. Addirittura, Imed Soltani, ufficialmente presidente dell’associazione tunisina La Terre pour Tous, che conta molti attivisti anche in Italia, ha scritto che il mandante della decapitazione e dello sgozzamento dei tre cittadini francesi a Nizza sia Macron, perché istigatore d’odio, e che dovrà essere punito.
Le pagine e i gruppi Facebook non pubblicizzano solo i viaggi verso l’Europa e le finte opportunità di facile guadagno che si potranno trovare dopo lo sbarco: tre tunisini hanno creato “Gruppo tutti per tutti”, un gruppo pubblico che divulga contenuti e informazioni sulla tratta e sugli immigrati. Kochbati Yahya, uno degli amministratori, è al momento residente a Catania ed è originario di Hammam Susah, città sulla costa orientale della Tunisia. In Italia, sembra che si occupi di turismo per una società di servizi siciliana, la Tourist Service, almeno fino al 2019.
Il 3 novembre, Kochbati Yahya ha pubblicato sul gruppo pubblico “Gruppo tutti per tutti” il video di uno sbarco di tunisini a Lampedusa, avvenuto il giorno precedente, commentando ironicamente “L’Italia è invasa dai turisti tutti i giorni”.
Il vademecum per non farsi espellere dalla Francia
Sempre l’immigrato tunisino, il 4 novembre, ha pubblicato sul gruppo il vademecum su come non essere espulsi dalla Francia, in seguito all’attentato terroristico di Nizza che avrà come conseguenza l’irrigidimento dei controlli sul territorio nazionale. Questo decalogo di trucchetti, come ormai noto, è utilizzato pure in Italia dagli immigrati clandestini.
Nel post, Kochbati Yahya ha risposto alla domanda “Cosa fare se la polizia francese ti dovesse arrestare quando sei un immigrato irregolare o un richiedente asilo”. Il tunisino si rivolge agli immigrati senza permesso di soggiorno che si trovano in Francia, quando vengono fermati dalle Forze dell’ordine per le operazioni di identificazione. Yahya avverte che i luoghi dove avvengono i maggiori controlli sono le stazioni ferroviarie e della metropolitana, nonché i luoghi molto affollati. Il tunisino sostiene che i consigli sono gli stessi che vengono dati da due associazioni francesi: Dom’Asile (di cui fa parte anche la Caritas francese) (https://domasile.org/partenaires/) e di Guide de la demandeuse et du demandeur d’asile à Paris (https://watizat.org/what-is-that/#watizat). Il primo suggerimento è di non portare mai con sé il passaporto, preferendo il documento che attesta la domanda d’asilo, quello che attesta il ricorso presso il tribunale amministrativo, il certificato di residenza in un centro d’accoglienza e i certificati medici se si soffre di una qualsiasi malattia.
Se l’immigrato dovesse essere arrestato dalla polizia, Kochbati Yahya consiglia di esercitare i propri diritti, come la richiesta di un traduttore, di un medico (“se dovessi soffrire di una malattia, hai il diritto di chiedere l’intervento di un medico immediatamente, perché le tue condizioni di salute non tollerano stress e simili”), di un avvocato per il patrocinio gratuito. Se, nonostante queste pratiche, si dovesse ricevere un foglio di espulsione dal territorio francese dalle autorità o un documento che prevede il ritorno nel Paese di prima accoglienza (Trattato di Dublino), Kochbati Yahya suggerisce all’immigrato clandestino di contattare un’associazione che si occupa di diritti degli immigrati per fare ricorso contro tale decisione. Il tunisino consiglia di rivolgersi a queste associazioni: France terre d’asile, L’Ordine di Malta, Forum réfugiés, ASSFAM e La Cimade.
Sullo sbarazzarsi del passaporto e di ogni documento di identità prima dello sbarco in Italia e Spagna, diversi video sono stati pubblicati dai trafficanti sui social network. Uno dei motivi lo spiega Kochbati Yahya: “Se non hai consegnato il passaporto alla polizia durante il processo di identificazione, le autorità francesi non potranno espellerti fino a quando non avranno ottenuto il permesso dalle autorità consolari del tuo Paese. Di conseguenza, il processo di espulsione diventerà molto difficile per lo stato francese… Rifiutarsi di incontrare un rappresentante del consolato del tuo Paese è una delle migliori possibilità per evitare il rimpatrio nel tuo Paese”.
Immigrati gettano in acqua i documenti – Video
Sempre Kochbati Yahya ha pubblicato sul gruppo Facebook “Gruppo tutti per tutti” il video di una donna cristiana che viene aggredita da un islamico, commentando “una donna prende in giro il profeta Maometto, pace sia su lui. Il ragazzo ha fatto il suo dovere”.
Francesca Totolo
2 comments
Un paese ed un continente imbelli che si stanno facendo conquistare e prendere in giro senza reagire, con l’approvazione e complicità di buona parte dei suoi illuminati abitanti….
[…] …Susah, città sulla costa orientale della Tunisia. In Italia, sembra che si occupi di turismo per una società di servizi siciliana, la Tourist Service, almeno fino al 2019.Il 3 novembre, Kochbati Yahya ha pubblicato sul gruppo pubblico “Gruppo……Susah, città sulla costa orientale della Tunisia. In Italia, sembra che si occupi di turismo per una società di servizi siciliana, la Tourist Service, almeno fino al 2019.Il 3 novembre, Kochbati Yahya ha pubblicato sul gruppo pubblico “Gruppo…Read More […]