Roma, 7 ago – I verbali desecretati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri prodotti dal Cts per l’emergenza coronavirus saranno sì incompleti – mancano quelli relativi alle comunicazioni di febbraio e quelli alla base della mancata decisione di fare di Alzano e Nembro una zona rossa, tanto per citarne alcuni – ma rimangono ugualmente una miniera di perle.
Un decalogo da regime totalitario
Prendiamo ad esempio il nr. 39 del 30 marzo 2020, consultabile sul sito della Fondazione Einaudi assieme agli altri verbali desecretati. Contiene due vademecum, di cui un decalogo, in cui il Comitato tecnico scientifico fornisce ai genitori alcune pratiche indicazioni sulla gestione dei figli durante il lockdown «al fine di migliorare la qualità della vita dei bambini». Un modello di giornata proposto dagli scienziati al governo partendo evidentemente dal presupposto che i genitori italiani siano una massa di minus habens incapaci di affrontare l’isolamento – e di farlo affrontare ai propri figli.
Sveglia, bagno, colazione, igiene personale, attività domestiche e scolastiche. E’ tutto minuziosamente descritto, rigidamente scandito: i tecnici si sono persino presi la libertà di ricordarci che dopo aver mangiato si sparecchia, si lavano i piatti e ci si lava i denti, perché non si sa mai, questi italiani fannulloni e zozzoni potrebbero accumulare le pile di stoviglie nel lavandino:
- Sveglia
- Bagno
- Colazione (compreso sparecchiare, mettere in ordine e lavaggio denti)
- Igiene personale
- Attività domestiche
- Attività scolastiche
- Contatto telefonico e/o video con amici e parenti (nonni, cugini, zii)
- Pranzo (compreso sparecchiare e mettere in ordine)
- Attività libera (televisione, computer etc…)
- Attività scolastiche
- Merenda (compreso sparecchiare, mettere in ordine e lavaggio denti)
- Uscita di casa (dal cortile, alla spesa)
- Attività ludico/ricreativa (hobby)
- Cena (compreso sparecchiare, mettere in ordine e lavaggio denti)
- Igiene personale
- A letto (lettura/o favola)
Una nazione di minus habens (secondo i tecnici)
Insomma gli scienziatoni non pareva vero di occupare la cabina di comando del Paese per una volta nella vita, hanno subito preso la palla al balzo per virare sulla narrazione da Stato tecno-totalitario che prima toglie la libertà e poi si permette di insegnare a mamma e papà a fare i genitori. Nel nome della «scienzah» e del salvare vite, ovviamente. Il ritratto degli italiani che esce dai vari verbali, dpcm e tutto l’ensemble della comunicazione istituzionale relativa all’emergenza sanitaria tratteggia una popolazione di subumani da governare paternalisticamente con divieti, regole ferree e condizionamento pavloviano: sfori di 50 metri dal perimetro in cui ti è consentito circolare e arriva il drone, o il vigile che ti fa la multa; nel frattempo truppe di immigrati sono liberi di bivaccare senza mascherine nella più totale impunità. Ai tuoi bimbi è concesso «un’ora al giorno di attività libera, ma nel rigoroso rispetto del distanziamento», solo, però, se «si dispone di spazi all’aperto come terrazze, giardini, cortili». Se vivi in un casermone all’estrema periferia di qualche grande città, o in un bilocale risicato, senza il terrazzo? Ti attacchi, per usare una licenza poetica. Cerchiamo di non «tenere accesa la televisione» ogni momento, evitando «che si tratti sempre di coronavirus». Un po’ difficile, dal momento che in quei mesi il bombardamento mediatico sull’emergenza sanitaria era pressoché totale, gli italiani non dovevano e non potevano pensare ad altro. Coltivate un hobby, «collezionare qualcosa, musica, arte». Facilissimo, con tutti i negozi chiusi e l’impossibilità di reperire articoli di cancelleria. Insomma, presa per i fondelli dopo presa per i fondelli, così si dipanano le indicazioni che hanno avuto la pretesa di normare qualsiasi aspetto della nostra vita, considerandoci una massa di incapaci e relegandoci nel terrore. Uno sfregio alla pazienza degli italiani, uno schiaffo alla fiducia che questi ultimi nutrivano nelle istituzioni e nella loro capacità di superare l’emergenza, una presa in giro da parte di nerd semisconosciuti ebbri di potere a cui il governo ha dato in mano le chiavi del Paese. Peccato che sulla carretta c’erano 60 milioni di persone.
Cristina Gauri
6 comments
Ma allora, secondo questi scienziati, se ho ben capito, si fa’ prima colazione e dopo si procede all’igiene personale.
Cioè mi lavo le mani dopo aver fatta la zuppa.
Perché le ho sporcate toccando il pane e le posate.
Se si fosse trattato di un decalogo del Ventennio, la Boldrina lo avrebbe bruciato sulla pubblica piazza… Siccome invece è scritto in tempi di ben peggiore dittatura maoista stalinista global-sionista, allora tutto bene… E chi protesta è un fascistone!
Buona iniziativa, ne avremmo bisogno. Libero è chi fa ciò deve e non ciò che vuole.
sono d’accordo in tutto con il Cts, visto che la maggior parte dei nostrani genitori hanno completamente dimenticato il ruolo che devono assumere davanti alla loro prole e nella società , ben venga qualcuno che insegni a tutti costoro l’essenziale dell’educazione e del vivere insieme
perquanto mi riguarda io mi leggo almeno una volta al mese “il regolamento del PNF”….a rieditare !!!!
[…] sulla gestione a spizzichi e bocconi», come si dice nel centro Italia, dell’emergenza. Dal decalogo nordcoreano per piccini al «mistero» dei verbali del 3 marzo mai pervenuti a Conte, sembrerebbe quasi di […]