Roma, 12 nov – Come altri paesi del nord dell’Africa anche il Marocco è stato in passato una tappa obbligata per tutti gli immigrati africani che emigravano in Europa, ma di recente qualcosa è cambiato e questo ha importanti conseguenze per l’Italia e l’Europa.
Marocco e immigrati africani
Negli ultimi anni sempre più immigrati africani invece di attraversare il Mediterraneo preferiscono rimanere in Marocco, attratti non solo dal tenore di vita relativamente più alto, ma anche da fatto che è un Paese pacifico. Di solito gli africani che decidono di rimanere in Marocco provengono dal Senegal e da altri Paesi dell’area francofona: la cosa non deve sorprendere visto che anche in Marocco si parla francese, quindi non esistono per loro barriere linguistiche. Molti di essi sono donne in cerca di posti di lavoro che offrono stipendi piu’ elevati rispetto a quelli che possono trovare in madrepatria.
Il difficile conteggio
Nessuno sa quanti siano gli immigrati africani in Marocco, visto che molti di essi sono irregolari, ma la stima va dai 70mila ai 200mila. Essi lavorano in diversi settori a seconda se siano donne o uomini. Mentre gli uomini di solito sono impiegati come braccianti nei campi, le donne lavorano come domestiche o babysitter: le più fortunate trovano occupazione nei call center dove l’unico requisito richiesto è l’ottima conoscenza del francese. Anche se per gli standard marocchini la paga per questi lavori non e’ particolarmente alta, essa è di gran lunga superiore a quella che possono ricevere nei loro Paesi d’origine, tanto da poter mandare rimesse alle loro famiglie. Ciò che accade in Marocco non è un caso isolato, visto che sono molti gli africani dei Paesi più poveri che emigrano in quelli più ricchi. Per l’Italia è un fatto positivo, perche’ piu’ alto è il numero di africani che si stabiliscono in altre località continentali, meno saranno coloro premeranno sulle nostre martoriate coste.
Giuseppe De Santis