Sanremo, sai chi ti saluta tantissimo? Stocazzo. Parafrasando l’irresistibile gag di Fiorello con Amadeus, possiamo dire che vista la prima serata della 72esima edizione del Festival della canzone italiana è inutile continuare a guardarlo. Al di là del fatto che i pezzi in gara finora – salvo pochissime eccezioni – sono pessimi, lo spettacolino messo in scena per la terza volta dal conduttore/direttore artistico Amadeus ha già stufato.
Sanremo ha già stufato. E basta pure con il solito Achille Lauro
Si apre con il solito Achille Lauro, stavolta a petto nudo in versione Billy Idol del Gay Pride, che canta la sua canzoncina-fotocopia dei suoi successi e poi si auto battezza. Oggi la stampa parla di provocazione e di gesto simbolico, con cui il cantante-maestro di cerimonia inaugura il festival con i migliori auspici. Ebbene, per la provocazione, anche basta… Praticamente se a Lauro togliamo il mezzuccio dell’attacco alla religione cattolica restano urletti, griffe dell’alta moda e musichette banali. Il problema è che se Amadeus è il nuovo Pippo Baudo, Lauro viene invitato sempre, come se fosse il nuovo Al Bano.
Una sagra del politicamente corretto dove tutto è già visto
In realtà poi la tremenda provocazione dell’auto battesimo (“oh mio Dio”, ansimerebbe Lauro) dà il polso di quello che vedremo per il resto della serata inaugurale. Una sagra del politicamente corretto che strizza sempre di più l’occhio alla lobby Lgbt (e deve ancora arrivare Drusilla!), in cui si salva in proporzione soltanto Fiorello. Il quale però ieri all’una passata ha salutato tutti: da stasera non ci sarà più. Grande attesa però per Checco Zalone, il quale dopo il film filo immigrazione e il video filo vaccinazione porterà una canzone sulla pandemia. Magari con Roberto Speranza seconda voce. Insomma, dopo Fiorello, il diluvio.
Si salva Fiorello perché qualche sorriso lo strappa
E non è che stiamo qui a celebrare la grandezza di Fiorello, ma almeno lui ci ha strappato qualche sorriso con le sue battute sui vaccini, sul Mattarella bis e soprattutto con quel sigillo posto su tutto il festival – “Sai chi ti saluta tantissimo”. Il punto è proprio questo: anche lo show di Fiorello, al terzo anno di seguito, fa parte di un format rodatissimo sì ma ormai telefonatissimo. Per non parlare poi degli ospiti e delle canzoni in gara. Standing ovation per i Maneskin, di nuovo sul palco ma da trionfatori galattici. Ormoni in subbuglio per il tennista Berrettini. Baci e abbracci tra maschietti, sia per ridere, tra Amadeus e direttore di Rai 1 Coletta – a crepapelle, proprio – che sul serio, tipo i due pischelli – Mahmood e Blanco – inspiegabilmente primi in classifica con Brividi (praticamente amusicale dal punto di vista canoro). Roba per un pubblico super gaio, insomma.
Ornella Muti spaesata e Orietta Berti con le spine
In rispetto della quota di spettatori vecchio stile, il festival poi ci rifila una Ornella Muti svociata e spaesata, continuamente imbeccata da Amadeus. Come contraltare, sulla nave dello sponsor troviamo Orietta Berti vestita da rosa con tanto di spine, accompagnata da Rovazzi con baffetto d’ordinanza e verve al fulmicotone (sì, siamo ironici). Tra le altre signore a compensare la passerella di maschi per maschi una tizia spagnola giustamente (lei sì) arrivata ultima in classifica, Noemi in versione “dimagrire è possibile, guardate me”, Giusy Ferreri dimenticabile e la tipa de La rappresentante di lista, bilanciata dal sodale col capello fucsia. Ecco sulla loro performance diciamo solo due cose: la canzone è tra le meno peggio, ma il pugno chiuso finale a mo’ di comunisti filo Ddl Zan fa ridere. E’ come se Michele Bravi facesse il saluto romano, per capirci. In ogni caso, fuori luogo, gratuito, ma soprattutto visto e rivisto.
Uno show riuscito solo in salsa Gay Pride
Qui non stiamo certo a fare i bacchettoni: il nostro giudizio è sullo spettacolo. Volete puntare al pubblico gay? Benissimo. Volete pure non perdere il pubblico tradizionale? Legittimo. Volete svecchiare la canzone di Sanremo? Ottimo proposito. Ebbene, Amadeus e mamma Rai, ci state riuscendo? Solo in parte. State di certo facendo la gioia dei gay, fluid, non binari e che ne so (ho perso il conto delle nuove etichette). Un po’ meno la gioia delle famiglie italiane “vecchia scuola”, ma pazienza. Di certo non la gioia di chi ama la musica. Gianni Morandi che canta Jovanotti (qui in versione Vecchioni, se ci consentite il calembour) ma soprattutto Massimo Ranieri che stecca disperatamente come se non ci fosse un domani dovrebbero far sentire a casa gli spettatori del festival? Ma pietà.
Aridatece la musica, le canzoni
Sì, lo sappiamo: il festival è il top di gamma dello showbiz italico. E’ costume, società, incarna lo spirito del tempo, tutti ne parlano (non a caso anche noi nella nostra rubrica). Ma, sa(n)remo banali, tuttavia non possiamo non citare la vecchia battuta: “I cantanti di Sanremo si dividono in due categorie: ‘Chi cazzo è?’ e ‘Ancora campa?’“. Che risate! Direbbe la Fanelli da Lundini. Ecco, le storie del geniale comico romano pubblicate su Instagram ieri sera ci hanno rallegrato pure più di Fiorello. Politicamente scorrette, spernacchianti, puntualissime. Ma il festival, purtroppo, si prende sul serissimo. Aridatece la musica, le canzoni. Se poi a cantare è un maschio che si sente una donna di un’altra specie animale, chi se ne frega.
Adolfo Spezzaferro
3 comments
[…] Sanremo, sai chi ti saluta tantissimo? Stoca**o […]
Sanremo promuove la sodomia ma gli italiani sono già stati sodomizzati per bene dalle elites globali.
Il famoso +6% di PIL che sbandierano è di Dicembre-DOVUTO ALLA SPESA IN DEFICIT AGGIUNTIVA di quasi 300 miliardi Draghi!! La vera situazione degli italiani cavie gratuire di prodotti genici privati sperimentali con unico fine il controllo digitale totale;
da; lantidiplomatico.it- 2 Febbraio 2022 12:00
Marta Fana: “Sintesi del 2021…. godiamoci il tappeto verde di Eni a San Remo”di Marta Fana
Sintesi del 2021:
– l’80,4% dei nuovi occupati ha un contratto a termine.
– I salari sono aumentati in media dello 0,6% contro un’inflazione dell’1,9% (a gennaio 4,8% dice oggi l’Istat)
– Il Pil è aumentato del 6,4%.
– 1200 persone sono morte mentre lavoravano…………….
(PS; a Gennaio siamo a -2% di PIL e citta’ vuote, lockdown mascherato e lavoro solo per le cavie gratuite)
[…] abominevoli — regole anti-Covid che tengono in scacco i cittadini del resto d’Italia. L’Ariston non rappresenta un’enclave di nobili privilegiati — o meglio, lo sono ma per altri motivi che […]