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Royal Navy, altra tegola: scontro in manovra tra due cacciamine

by La Redazione
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Royal Navy incidente

Roma, 22 gen – Altra piccola tegola sulla Royal Navy dopo le polemiche delle scorse settimane relativamente ai reclutamenti al di sotto delle aspettative e la possibile scarsità di personale. Stavolta si tratta di un piccolo incidente in manovra tra due cacciamine l’HMS Bangor (M109) e l’HMS Chiddingfold (M37) di stanza in Bahrain nel Golfo Persico. Non si tratta di unità coinvolte nelle azioni contro gli Houthi nel Mar Rosso, ma fanno parte del 9° Mine Counter-Measures Squadron operativo dal 2013 e costituito da 4 unità e dedicato proprio a tutelare il traffico navale della zona dal rischio di mine.

Royal Navy, incidenti e problemi

L’incidente è avvenuto con la HMS Bangor ormeggiata lungo la banchina e la HMS Chiddingfold in manovra con eliche indietro, in retromarcia: la Chiddingfold di poppa ha speronato la Bangor. Il video dell’incidente ha subito fatto il giro del mondo: la Bangor era ferma e la Chiddingfold si muoveva a bassa velocità in quello che sembrava un’incidente apparentemente evitabile. E invece si è rivelato un epic fail di prim’ordine.

Trattandosi di cacciamine entrambe le navi hanno scafi in vetroresina, i danni sulla Bangor sono stati comunque significativi con uno squarcio sulla fiancata. Nessun ferito tra i marinai delle due unità. A causare l’incidente, riferisce il Daily Mail, probabilmente un guasto meccanico: la Chiddingfold dopo aver iniziato la manovra si è trovata con la trasmissione o i timoni bloccati ed è finita sull’altra unità.

I danni

La Royal Navy deve ancora quantificare i danni sulla Bangor, tra le due l’unità più moderna. La Chiddingfold era entrata in servizio nel 1984 mentre la Bangor nel 1999. In particolare la Bangor dispone del drone sottomarino Seafox e rappresenta sicuramente una significativa, ancorché temporanea, perdita per la Royal Navy in un teatro caldo come quello delle acque del Golfo Persico.

Come detto la causa dell’incidente è stato un fattore puramente meccanico, anche se naturalmente resterà da valutare se possano esserci state negligenze od omissioni nella manutenzione. Pure se in scala minore la vicenda ha ricordato agli esperti di questioni navali l’incidente in cui fu coinvolta la fregata norvegese KMN Helge Ingstad contro una petroliera maltese nel fiordo di Hjeltefjorden nel novembre 2018. Nonostante la bassa velocità e le basse acque la Helge Ingstad, con appena dieci anni di servizio e un costo di oltre 400 milioni di dollari venne giudicata non recuperabile dopo lo speronamento. All’epoca dell’incidente, individuato in negligenze dell’equipaggio, divamparono grosse polemiche perché 4 ufficiali di rotta su 5 erano donne. E si scoprirà successivamente che in quel momento l’unico uomo era in turno di riposo. Al di là delle stantie battute sulle “donne al volante” le polemiche erano divampate perché l’anno precedente le forze armate norvegesi avevano dato ampio spazio sui media (compresa la loro rivista Forsvarets Forum) al personale femminile della Helge Ingstad dipigendo la nave come un’eccellenza e un esempio. L’analista militare norvegese Helge Lurås sollevò all’epoca dubbi sul fatto che le forze armate avessero privilegiato di raggiungere quanto prima gli obiettivi di parità tra i sessi, piuttosto che far maturare le necessarie competenze e professionalità.

Flavio Bartolucci

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