Roma, 27 lug – La saga di Alien è una delle più straordinarie e innovative creazioni cinematografiche di sempre. Sigourney Weaver ha contribuito a rendere la protagonista, Ellen Ripley, un’icona della cultura pop e ancora oggi è difficile immaginarsi un capitolo della serie senza la leggendaria eroina.
Da diverso tempo gira la notizia di un nuovo sequel in preparazione e si dice che non seguirà il canone narrativo fin qui noto. Intervistata durante il Comic-Con di San Diego, l’attrice inglese ha parlato in termini entusiastici del personaggio femminile interpretato nei precedenti capitoli: “Penso spesso che in tutto il mondo Ripley sia stata molto potente: ha ricordato alle donne che siamo forti, che lavoriamo tanto, che siamo determinate e che non ce ne stiamo ferme ad aspettare che arrivi un uomo a prendersi cura di noi. È grandioso che adesso questo messaggio si sia diffuso in maniera capillare in tutti i franchise. Noi siamo il sesso più forte. Lavoriamo, curiamo le nostre famiglie e siamo il collante che tiene unito il mondo”.
La retorica del discorso strizza indubbiamente l’occhio a tendenze femministe oggi in voga, anche se poi c’è da dire che l’attrice ha tenuto a chiarire l’importanza del primo film della serie in questi termini: “Nel primo Alien la protagonista era una donna perché allora nessuno poteva neanche lontanamente immaginare che sarebbe stata l’unica a sopravvivere. Non aveva una connotazione femminista, la sua sopravvivenza era un semplice elemento della trama”. Insomma, se oggi molte eroine di film sono donne, molto è dovuto al ruolo di rottura di Ripley. Quello che forse la grande Weaver dimentica è che il franchise di Alien è ispirato al mito del labirinto, in cui protagonista era proprio una ragazza, Arianna, che si trovava a lottare da sola contro il minotauro per salvare niente meno che il primo re di Atene Teseo. Questo oltre duemila anni fa.
Se poi ci si volesse soffermare ancora un poco sulle radici culturali europee non si faticherebbe a riconoscere che una delle tragedie più emozionanti e importanti del mondo greco, l’Antigone di Sofocle, fin dal titolo mette in chiaro che la protagonista della vicenda non è certo un uomo. Dunque ogni pretestuoso ammiccamento al mondo femminile si dimostra una trovata strumentale che forse può raccogliere facili consensi, ma non coglie la profondità di un’eredità culturale, quella europea, che non ha mai temuto il ruolo della donna e anzi, ad esempio nei racconti cavallereschi o nel teatro shakespeariano, ne ha esaltato il ruolo e le peculiarità.
Francesco Boco
2 comments
Partiamo dalla vera storia delle Amazzoni che di solito nessuno studia , ottimo articolo tranne per qualche articolo che non ho condiviso in toto siete l unica alternativa reale d informazione
Il mito greco di ficcarvelo in culo?