Bergamo, 14 feb – Se si mobilitano La Repubblica e l’Anpi difficilmente stai sbagliando. L’ultima grande inchiesta firmata Paolo Berizzi fa balzare agli onori della cronaca il comune di Stezzano, in provincia di Bergamo. Il panificio Di Sana è l’inquisito di turno. Lo storico negozio di piazza Libertà ha visto i titolari esporre in vetrina il manifesto “Rispettate il pane. Sudore della fronte, orgoglio del lavoro, poema di sacrificio“, firmato da Mussolini.
Apriti cielo (o meglio “allertate il presidio”). Prevedibili i teatrini dell’Anpi, orchestrati dal presidente bergamasco Mauro Magistrati, assieme alle penne farneticanti della disinformazione sinistra: sempre pronta a montare il caso in assenza di reali argomenti. Agli inquisitori de La Repubblica la titolare dell’attività ha spiegato di aver esposto quel messaggio “non per finalità politiche ma per la condivisione dei valori del lavoro e del sacrificio, legati all’attività di produzione del pane”.
Per Berizzi invece “la scelta dei titolari ha urtato la sensibilità di qualcuno. Perché va bene il pane; è vero che farlo costa lavoro, sudore e sacrificio. Ma ricorrere a un poster di questo genere è una scelta ardita”. La sinistra bergamasca farà ora “sciopero della fame”? Dati i precedenti e i risultati fallimentari che ne sono conseguiti non ci sarebbe da stupirsene.
Chiara Soldani
5 comments
[…] fonte Il Primato Nazionale […]
Se posso dire la mia, non avrei accettato di fare nessuna intervista e non avrei dato nessuna spiegazione visto che ognuno è libero di comperate il pane dove vuole… Però avrei messo un poster con tale scritta ma con lo sfondo colorato modello bandiera della “pace” o LGBT… Sia mai che tali persone accusatrici, dense di dissonanza cognitiva, avrebbero comperato volentieri e a chili il pane(tipo Pina moglie di Fantozzi).
Il problema è grave e rivela aspetti inquietanti!
Suggerisco di preparare dei panini con la marmellata di lamponi -il colore dovrebbe mitigare l’effetto del pane-, nel caso di un consumatore ecologista invece si potrebbe accompagnarlo con un kivi, se pentastellato con una banana, se invece abbiamo un italoforzista effettivamente ci sono problemi, se mangiato con cioccolato fondente si evidenzia la condivisione ideologica.
E se compriamo una pagnotta integrale, mah …
Che indagine coraggiosa e pericolosa………..un fornaio fascista da fustigare, la solita miserabile disinformazione comunistoide……… repubblica ed anpi,berizzi e compagni codardi……….lasciate in pace le persone che lavorano e andate in Africa ad aiutare i vostri amici negroidi immondi e tribali…………rimanete a lungo.
[…] “Ho provato a insegnargli qualche altro motivo – dice Michela Rizzuti a La Nazione – occorre molta pazienza e precisione con le note. Ci provo, mi segue un po’ e poi torna su ‘Bandiera rossa’”. Il compagno pappagallino ha una fede politica incrollabile. E meno male che si trattava di un uccellino comunista: se avesse fischiettato “Faccetta nera”, ci possiamo scommettere, arrivava Berizzi a farci sopra un’inchiesta. […]