Rom, 27 ott – Grazie Bce. Detto in modo sarcastico, ovviamente. Dopo dieci rialzi di tassi di interesse consecutivi (l’ultimo dei quali lo scorso settembre) Christine Lagarde e allegra – si fa per dire – combriccola danno una tregua alla soppressione degli investimenti. Ma – per carità di Dio – non si parli di cali, che imprese e lavoratori potrebbero respirare troppo.
Bce, primo stop alla crescita dei tassi dopo 10 mesi
La Bce dunque frena la folle corsa dei tassi di interesse. Motivazione ufficiale il calo dell’inflazione – che, qualcuno potrebbe pungere, cala anche quando non si consuma perché si hanno meno soldi, ma questi sono dettagli – a settembre. Così, “il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Lo comunica l’Istituto centrale al termine della riunione che si è tenuta ad Atene. La decisione è stata presa all’unanimità”. Unanimità, addirittura. Non sarà troppo?
“Com’è umano lei”…ma anche no
La situazione sembra a tutti gli effetti fantozziana, con il vertice bancario europeo che sopprime per quasi un anno la liquidità, le possibilità di investimento e quindi di assunzione e occupazione e poi, dopo essersi fermata per chissà quale miracolo del destino, decide che no, non esageriamo adesso, meglio non azzardare un calo che potrebbe essere imprudente. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la Lagarde considera l’idea di eventuali tagli “assolutamente prematura”, nonostante – bontà sua – si riconosca che “l’economia è debole. Insomma, non vorremmo mica esagerare dando respiro a imprese e lavoratori? Per carità, che c’è l’inflazione da tenere sotto controllo, e un percentile in più chissà cosa può scatenare. Peraltro, per bocca delle stesse autorità della Bce, si tratta di una tegua momentanea. “Non si possono escludere ulteriori rialzi futuri”. Ma dai, cara Christine. Non vediamo l’ora.
Aurelio Del Monte