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Congresso mondiale della famiglia: se il “Nuovo Medioevo” è quello della sinistra

by Lorenzo Zuppini
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Roma, 20 mar – L’opposizione alla visione conservatrice e di buon senso della famiglia è rappresentata dal cartello che la senatrice Cirinnà sventolò per strada giorni or sono: “Dio, patria e famiglia, che vita di merda”.

Il perbenismo della sinistra contro il Congresso mondiale della famiglia

Questo è lo slancio culturale massimo che possiamo e dobbiamo aspettarci da coloro che hanno impugnato le armi contro il Congresso mondiale della famiglia che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo prossimi. Questa è la polemica distintiva per quel cascame di sinistra postmoderna che, in attesa di ricollocarsi sul panorama politico, innalza il vessillo del progressismo purchessia, senza se e senza ma. Ed è l’assenza di ragionevolezza, dunque il loro oltranzismo fazioso, che rende il mondo patinato delle Luxuria e dei Vendola un siparietto di quart’ordine che ormai non sa farci neanche più ridere.

Sui social impazzano proprio coloro che fanno del perbenismo il proprio tratto distintivo, quelli che sono sempre pronti a imbastire un tribunale di Norimberga al sol sentire la parola “razza” o “froci” o “la pacchia è finita”, insomma il lessico divenuto inaccettabile nell’era del conformismo delle parole più che dei pensieri. Perché, di pensieri, costoro non ne hanno.

Il “Nuovo Medioevo” esiste già: si chiama utero in affitto

Il pressappochismo, poi, è d’obbligo per tutti i canali d’informazione che vogliano gettare la solita ombra di medioevalismo sulle organizzazioni di conservatori ancora convinti che il parto crei un legame indissolubile tra quel bambino e quella madre. Quindi si lanciano in invettive stupide e totalmente infondate.

Prendiamo le donne e le madri. Nessuno vuol relegarle nel ruolo di sguattere sforna-figli. Ma è indubbio che, essendo loro le uniche capaci di partorire, debbano essere previste delle misure anche e soprattutto economiche in grado di mettere le coppie nella posizione di scegliere con tranquillità se e quanti figli fare, vista la denatalità che ci caratterizza. Proporre un aiuto economico mensile a chi vuol procreare è sintomo di maschilismo imperante? Secondo tutto il mondo vippettaro, che talvolta si occupa anche di politica, certamente sì, perché per loro l’unico rispetto per il prossimo si chiama utero in affitto, ossia la compravendita di un essere umano che poi diverrà il figlio di una coppia formata da persone dello stesso sesso. Vi è quindi l’affitto del corpo di una donna, al quale segue la compravendita del frutto di quell’inseminazione. Basta leggerne, appunto, la definizione per poterlo inquadrare nel giusto perimetro. Dopodiché, che ognuno si faccia la propria idea in merito. Ma, per lo meno, che la narrazione segua la realtà e non si nasconda dietro lo slogan idiota “love is love”.

Alla base del ragionamento che porta all’accettazione di una pratica simile (Vendola è tra i pochi che possono spendere 100mila dollari per farsi fare il figlio negli Usa, la maggior parte si reca altrove pagando un decimo a donne disperate e pronte a tutto) vi è il culto del permissivismo elevato all’ennesima potenza, l’adorazione dell’assenza di limiti, la consacrazione del confine a entità da abbattere. Confine che, in questo caso, è puramente morale.

Il feticcio dei “diritti”

Ecco, due secoli dopo l’Infinito di Leopardi, la galassia radical chic dei centri cosmopoliti tiene a dirci che anche i loro desideri sono infiniti e che l’adorazione dei diritti, staccati ovviamente da qualsivoglia forma di doveri, sarà il loro mantra preferito. Questo perché è assente in loro una stella cometa ideologica che possa condurli sulla sponda del dibattito serio e composto.

Il progressismo a tutti i costi, il disfacimento continuo e perpetuo ha preso il posto del defunto comunismo che evidentemente ha condotto intere nazioni al fallimento sociale, economico e umano. L’alternativa per loro è questo ciondolare con indolenza andando a pizzicare le corde delle tematiche fintamente sensibili, sciocche e insulse. Il conservatore, colui che caccia le ombre sacre sulle colline eterne, è trattato alla stregua di un pazzo, di un pericoloso, di un fomentatore di odio verso le categorie da loro protette. In definitiva, è un fascistoide, termine questo divenuto d’uso comune per etichettare il pensiero non conforme a quello della Murgia. È dunque più facile diventarlo, ed è al contempo certamente fatto di vanto.

Per uno scherzo del destino, una domenica loro marciano per l’ambiente invocando la decrescita verde e una domenica fanno capolino sulla nave carica di clandestini che chiede aiuti umanitari a largo delle nostre coste. Sì, le donne vere, quelle con le palle (e non ci riferiamo alla Luxuria), sono quelle che non fanno figli perché preferiscono impiegar tempo ed energie sulle passerelle targate Ong. Difendono l’ambiente, difendono la sedicenne svedese trasformata nel guru dell’ecologismo mondiale, ma non si curano affatto del dramma di questo secolo, ossia dello sradicamento di una parte del pianeta che si è messa in marcia per occuparne un’altra, esportando con sé, oltre a giovani clandestini, una civiltà totalmente differente che presenta al suo interno anche il fenomeno denominato terrorismo islamico.

Dietro l’angolo vi è la perdita di identità non di un popolo, ma di una civiltà millenaria. Ecco, la violenza contro il Congresso mondiale della famiglia è propedeutica a questo scopo: la nostra estinzione. Non lasciamoci intenerire dai loro toni talvolta amorevoli e tinti di falsa compassione. Loro stanno militando contro tutto, e in questo caso contro la società naturale preesistente allo Stato che ancora oggi è l’unica in grado di creare vita. Ne Il cavaliere oscuro, Bruce chiede ad Alfred chi fosse Joker e cosa volesse. La riposta lo lasciò di stucco: si trattava di qualcuno che stava combattendo per la distruzione di ogni cosa. Ecco, spetta a noi combattere per la conservazione di tutto.

Lorenzo Zuppini

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7 comments

Citodacal 20 Marzo 2019 - 2:55

“Il “Nuovo Medioevo” esiste già: si chiama utero in affitto”.

Ottima strategia: si tratta di ribaltare oculatamente e col sostengo della dimostrazione dialettica le affermazioni deliranti di chi attribuisce la barbarie al perseguimento d’un ordine più ampio e profondo e invece la civiltà allo sbracamento istintivo-sociale, anzitutto etico-morale, impanato da sistema di libertà civica.
(peraltro, che il Medio Evo sia stata l’epoca dei secoli bui è tesi ormai decrepita e risibile, quanto l’evoluzionismo darwiniano – che resta tuttora indimostrato)

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Fabio 20 Marzo 2019 - 3:55

Soliti piagnistei delle minoranze isteriche Lgbt.

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Commodo 20 Marzo 2019 - 5:30

Le stesse cose disse il Capitano Stolz, nel film: “Un’arida stagione bianca”, Ai comunisti che pescavano nel torbido fomentando negri che non avevano nessun bisogno di essere fomentati: “Voi lavorate per la distruzione di tutto!” sempre bravissimo Jurgen Prochnow!

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