Roma, 22 feb – Ancora tragici dati sul futuro dell’economia italiana forniti da Confcommercio: a causa delle restrizioni nel 2021 si verificherà, per la prima volta negli ultimi due decenni, la perdita di quasi il 25% delle imprese di alloggio e ristorazione (-24,9%), cioè alberghi e ristoranti. Lo rivela un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio Demografia d’impresa nelle città italiane. Dal report emerge anche un calo del commercio al dettaglio del 17,1%.
L’allarme di Confcommercio
I nuovi consumi
Cambiano sensibilmente i consumi. Reggono botta gli alimentari, registrando una diminuzione minima (-2,6%) e le tabaccherie, che oltre a soddisfare bisogni primari, si sono adattate allo svolgimento di nuove funzioni (-2,3%). Balzano prepotentemente in avanti tecnologia e comunicazioni (+18,9%) e farmacie (+19,7%).
Muoiono i centri storici
Tragicamente in picchiata il resto dei settori merceologici, fa sapere Confcommercio. Si tratta di quelle attività commerciali che si spostano dai centri storici ai grandi centri commerciali: abbigliamento (-17%), libri e giocattoli, (-25,3%), mobili e ferramenta (-27,1%) e pompe di benzina (-33%).
Cristina Gauri
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[…] alle attività economiche coinvolte dalla crisi pandemica sono stati del tutto insufficienti”. Il danno inflitto al settore è drammatico. “Se rapportiamo questi 29 miliardi alla stima riferita alle perdite di fatturato registrata […]