Roma, 8 feb – “I miei critici hanno ragione quando mi chiamano un “Outside Agitator”. Quando una comunità è disperata c’è bisogno di qualcuno che venga ad agitare le acque. Questo è il mio compito” (S.Alinsky). Saul Alinsky fu uno dei più influenti capiscuola dell’estrema sinistra americana, ideologo di Barack Obama e di Hillary Clinton, attivista e scrittore statunitense, teorico della rivoluzione radicale di massa finalizzata alla distruzione dei valori della società occidentale. “Per operare un concreto cambiamento, demoliremo la comune visione morale umana degli ultimi millenni”. Egli concepì un modello organizzativo modulato sul concetto Gramsciano della “lunga marcia attraverso le istituzioni, per cambiare la cultura Occidentale”. Sostenne come orizzonte valoriale un assoluto relativismo etico, sconvolgendo le masse affinché rinuncino all’autodeterminazione e all’indipendenza per subire il controllo in una società plasmata secondo la visione delle elite. Teorico delle “nobili bugie”, atto a ottenere il successo tramite disinformazione e depistaggio, segretezza e inganno al fine di garantire l’egemonia culturale di un “Globalismo Elitarista”. “Stiamo lavorando con discrezione, E per tutto il tempo neghiamo con la voce ciò che facciamo con le mani.” A suo avviso i cittadini non avrebbero capacità di comprensione, ignorando il quadro globale politico e sociale, così da ritenere necessario “non dare alla gente ciò che vuole, ma ciò che noi decidiamo che debba volere”, attraverso “l’uso della bugia per raggiungere un fine elevato.”
Alinsky fu uno dei guru più influenti del Sessantotto, un profeta di quella “controcultura” che influenzò tutti i dirigenti del Partito Democratico e i leader dei movimenti di sinistra. Il suo obiettivo fu di addestrare “agitprop” o “agitatori-propagandisti”, sobillatori sociali che incitassero a compiere azioni di rivolta e di ribellione “In particolare – sottolinea – in quartieri poveri, nei quartieri urbani più degradati e nelle comunità più difficili” Tra loro molti nomi noti oltre, come vedremo, Barack Obama e Hillary Clinton.
BIOGRAFIA
Saul Alinsky, figlio di immigrati ebrei russi, sostenne l’unione sovietica collaborando col Partito Comunista e raccolse fondi per le Brigate Internazionali durante la Guerra Civile Spagnola. Dopo il patto russo-tedesco del 1939, si disse disponibile ad entrare nei servizi segreti americani. Laureato in criminologia, psicologo del Joliet State Prison dell’Illinois, studiò la vita carceraria avvicinandosi alla banda di Al Capone, in modo particolare al luogotenente Frank Nitti. Le sue idee vennero adottate negli anni ’60 da alcuni universitari americani e da altri giovani appartenenti alla Controcultura di quegli anni, che le usarono come fondamento delle loro strategie di organizzazione dei campus Universitari. Gli attivisti qui addestrati vennero in seguito inviati nei luoghi caldi delle lotte sociali americane. Sono stati all’origine del sindacato dei braccianti agricoli in California, quello di Cesar Chavez, hanno collaborato con il Civil rights movement e con il Black Power, nei ghetti neri di New York e nei barrios messicano-americani Californiani.
Alinsky, accusato di essere rivoluzionario e “marxista”, venne comunque invitato a Milano dall’arcivescovo Montini, futuro Papa Paolo VI, per tenere dei seminari sulle sue “tecniche organizzative”. Le idee di Alinsky sono contenute fondamentalmente in due libri: “Reveille for Radicals” (1946) e “Rules for Radicals” (1971), quest’ultimo dedicato nientepopodimeno che a: “Satana – primo rivoluzionario della storia”: «the first radical known to man who rebelled against the establishment and did it so effectively that he at least won his own kingdom —Lucifer».
Il Time scrisse nel 1970: “Non è esagerato sostenere che la democrazia americana è stata cambiata dalle idee di Alinsky”
HILLARY CLINTON
La Tesi di laurea di Hillary Rodham Clinton al Wellesley College fu proprio su Alinsky, nel 1968, dal titolo “C’è solo la lotta: un’analisi del modello di Alinsky “. Hillary Clinton si considera una vera discepola di Alinsky, con cui lei stessa ha intrattenuto rapporti epistolari per molti anni. Hillary collaborò diverse volte con la IAF Industrial Areas Foundation (IAF), fondata da Alinksy nel 1940 per addestrare quelli che chiamava “Outside Agitators”, gli agitatori, definiti anche “Community Organizers“. In due occasioni Hillary fece da testimonial per la Washington Interfaith Network, affiliata alla IAF. In una lettera, datata 8 luglio 1971, Berkeley, Hillary chiedeva ad Alinsky: “Quando esce il suo nuovo libro [«Rules for Radicals»]? O forse è già uscito e io ho mancato il compimento della Rivelazione? Ho bisogno di nuovo materiale per spronare le persone. Lei adesso è rivalutato dai politici della Nuova Sinistra. Sono sopravvissuta alla scuola di Giurisprudenza, mantenendo intatto il mio zelo come “organizer”.
Una volta arrivata alla Casa Bianca, però, durante la presidenza del marito, le esigenze della sua immagine la costrinsero a nascondere i suoi legami con Alinsky. I Clinton addirittura imposero al Wellesley College di sigillare la tesi di laurea della First Lady. Un veto durato fino al 2001. Attualmente ne esiste un solo esemplare, consultabile presso la biblioteca di Wellesley in condizioni molto restrittive: non si può portare una penna, non si possono fare più di due fotocopie e via di seguito. Zelante adepta di Alinsky, nel voler “demolire la comune visione morale degli ultimi millenni”, Hillary Clinton parla di svellere “I codici culturali profondamente radicati, le credenze religiose, e i condizionamenti strutturali sociali”. “Deep-seated cultural codes, religious beliefs, and structural biases have to be changed” (Hillary Clinton – “2015 Women in the world summit”). Ed ancora: “Le leggi non contano molto se non sono imposte con la forza non solo sulla carta ma in pratica, e le decisioni devono essere messe in atto con risorse e volontà politica”. Il termine usato è “enforced”: imposto con la forza.
BARACK OBAMA
Anche Obama è stata influenzato dal sistema di Alinsky. Negli anni ottanta il giovane Barack seguì un corso nazionale di training sui suoi metodi organizzativi “per la conquista del potere” alla Industrial Areas Foundation (IAF), e trascorse con Alinsky i suoi anni “più formativi”. “Gli anni con Alinsky come community organizer mi diedero la miglior educazione della mia vita”(B. Obama). Nel 1985, la Industrial Areas Foundation fece un’offerta di lavoro a Barack Hussein Obama. Si trattava di arruolarlo per organizzare le rivolte afroamericane del South Side (una carica simile fu offerta anche alla giovane Clinton, che però rifiutò). Obama accettò e seguì il corso di addestramento come “Community Organizer”, passando poi a lavorare per il Developing Communities Project, della IAF. Il suo istruttore, Mike Kruglik, lo riteneva “un maestro dell’agitazione”. Il biografo di Alinsky, Sanford Horwitt sostiene che non solo Obama ha seguito scrupolosamente gli insegnamenti di Alinsky come organizzatore di comunità, ma che tutta la sua campagna presidenziale del 2008 fosse stata influenzata dal sistema di Alinsky. Lo slogan della campagna politica di Obama, “Change!” (Cambiamento), è lo slogan del libro di Alinsky, “Rules for Radicals”.
SAUL ALINSKY, “UN MODELLO PER I SATANISTI AMERICANI DI SINISTRA
Alinsky vedeva in Lucifero “il primo vero radical–comunista della storia”, dedicò quindi il suo famoso libro “Regole per i radicali” a Lucifero:
“Lest we forget at least an over-the-shoulder acknowledgment to the very
first radical: from all our legends, mythology, and history (and who is to
know where mythology leaves off and history begins—or which is which),
the first radical known to man who rebelled against the establishment and
did it so effectively that he at least won his own kingdom—Lucifer.”
SAUL ALINSKY
I satanisti americani lo considerano “Un modello per i satanisti”, legati alla sinistra politica.
Federico De Feral
Bibliografia e citazioni:
“Saul D.Alinsky, un modello per i Satanisti di sinistra” (A role model for left-wing Satanists: http://theisticsatanism.com/politics/Alinsky.html
“CONSIDERIAMO SAUL D. ALINSKY UN MODELLO PER I SATANISTI DI SINISTRA”: lo ha scritto nel 2005 Diane Vera (leader “satanista teista” di New York) : “Alinsky è un modello eccellente per i satanisti politici di sinistra, sia teisti sia razionalisti. Ha sposato un sacco di valori che sono familiari ai satanisti di oggi, come la sua enfasi sul potere e l’interesse personale”.
“Se esiste una vita dopo la morte, io sceglierei risolutamente di andare all’inferno. L’inferno sarebbe il paradiso per me. I dannati sono la mia gente” (S.Alinsky)
“Le qualità che stavamo cercando di sviluppare negli organizzatori non possono essere insegnate. Loro possono ottenerle solo tramite un miracolo dall’alto…o dal basso” (S.Alinsky)
Rules for Radicals: https://archive.org/stream/RulesForRadicals/RulesForRadicals_djvu.txt