Parigi, 18 nov – C’è la Siria, c’è il crocevia belga, ma dietro gli attentati del 13 novembre c’è anche e sempre il vecchio incubo banlieue, in particolar modo quella cintura a nord di Parigi un tempo abitata da operai e oggi di fatto “colonizzata” da immigrati e discendenti di immigrati, con tutto quel che ne consegue in termini di odio nei confronti della Francia.
E proprio nella banlieue, precisamente a Saint-Denis, stamattina è scattato un blitz delle forze dell’ordine che si è risolto in una violenta sparatoria. L’azione è iniziata alle 4.30 e ha preso di mira un appartamento dove si ritiene si nascondesse il nono uomo del commando terrorista. Sembra comunque che all’interno ci fossero almeno cinque uomini. Secondo la polizia, sono due le persone morte nel raid: un uomo colpito da un cecchino della polizia e una donna che si è fatta esplodere all’inizio dell’assalto. Tre persone asserragliate all’interno dell’edificio sono state arrestate. Fermate anche altre due persone che si trovavano all’esterno dell’appartamento, una dona e il proprietario dell’appartamento che dice di aver ospitato “due persone dal Belgio” per fare un favore ad un amico. Nel raid leggermente feriti tre poliziotti e un vigile del fuoco.
Secondo Bfmtv l’obiettivo del raid sarebbe il belga di origine marocchine Abdelhamid Abbaoud di cui da anni si erano perse le tracce. La presunta “mente” degli attentati, tuttavia, non sarebbe tra i cinque fermati nel blitz di Saint-Denis.