Teheran, 9 nov – La Russia e l’Iran hanno firmato un contratto per la fornitura di missili terra-aria S-300 al governo di Teheran.
Sergey Chemezov, capo esecutivo della società statale russa Rostec, nata nel 2007 con lo scopo di promuovere lo sviluppo, la produzione e l’esportazione di prodotti industriali di alta tecnologia nei settori civili e della difesa, in una recente intervista all’air show di Dubai ha sostenuto che “il contratto per l’S-300 è già stato firmato”.
Interrogato anche in merito alle preoccupazioni delle monarchie sunnite del Golfo per quanto riguarda i sistemi d’arma venduti all’Iran, Chemezov ha risposto che “Questo è un equipaggiamento difensivo, e siamo pronti ad offrirlo ad ogni Paese che ce ne faccia richiesta” inoltre ha aggiunto, vista la natura difensiva del tipo di arma, che “Allora se i paesi del Golfo non hanno intenzione di attaccare l’Iran… perché dovrebbero sentirsi minacciati?”
In particolare riferisce che l’Arabia Saudita, nemico storico dell’Iran nell’area, ha più volte fatto richiesta che non venisse consegnato l’equipaggiamento missilistico a Teheran “Cinque anni fa… anche oggi, sino ad ora… e abbiamo risposto che l’S-300 non è un missile da attacco… non può raggiungere i Paesi confinanti”. Questo nonostante lo stesso governo di Ryad abbia mostrato più volte interesse in questi mesi per la versione migliorata dello stessa sistema missilistico, l’S-400.
L’S-300 rappresenta una famiglia di missili terra aria, da difesa aerea, nata alla fine degli anni ’60: sono stati prodotti in diverse varianti la cui ultima, l’S-300PMU-2 “Favorit” è stata svelata nel 1997 durante il salone internazionale aerospaziale che si tiene in Russia (MAKS ’97) ogni due anni. Questa versione del missile, denominato in codice Nato SA-20 “Gargoyle”, è capace di un raggio di azione di circa 200 km ed è in grado di intercettare attacchi in massa da parte di aerei moderni, missili da crociera, missili tattici e di teatro e altri attacchi portati dall’aria in una vasta gamma di velocità e altitudini in un ambiente saturo di contromisure elettroniche.
L’S-300 “Favorit” può difatti ingaggiare bersagli che volano ad una quota compresa tra i 10 metri e i 27 km e che viaggiano sino a velocità di 10 mila km/h; si ritiene che la percentuale di successo del missile sia compresa tra l’80 e il 93% contro gli aerei e tra l’80 ed il 98% contro i missili da crociera (tipo Tomahawk).
La batteria di missili è composta da un camion/posto comando, da sino a 6 lanciatori/erettori su ruote dotati ciascuno di 4 missili e da altre strutture di supporto tecnico.
Il missile 48N6E2, che costituisce il nucleo del sistema S-300, è dotato di doppia guida: inerziale durante le prime fasi del lancio e durante la crociera, attiva e automatica in fase terminale, rendendolo in grado di avere una “supermanovrabilità” qualora richiesto nell’ultima fase dell’intercettazione tramite un sistema “gas-dinamico” (simile a quello dei razzi nello spazio) nato apposta per questo scopo. La sua testata da 24-kg di esplosivo ad alto potenziale con cono di esplosione controllato lo rende in grado di avere un’altissima efficienza nel combattere ogni tipo di minaccia proveniente dall’aria.
Paolo Mauri
1 commento
Mi permetto far notare che la parola ALTRI nel titolo è quantomeno discutibile: infatti, che sappia io, sarebbe la prima volta che la Russia consegni questi sistemi allIran. Vive cordialità