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Isola di Lesbo, Grecia, 23 set – Passato sotto l’assoluto silenzio della stampa italiana, è di pochi giorni fa lo scoop di Sky News il cui inviato Jonathan Samuels ha trovato, presso l’Isola di Lesbo in Grecia, un vero e proprio manuale operativo del perfetto clandestino, ancora in buone condizioni tra giubbotti di salvataggio e resti di gommoni arenati sulla spiaggia, intitolato “w2eu”, cioè “benvenuti in Europa” e recante sulla copertina la suggestiva fotografia di un giovane su una spiaggia al tramonto, mentre guarda il mare, un paio di remi ai suoi piedi.
Il “codice” è scritto in arabo e contiene i numeri di telefono delle organizzazioni in grado di aiutare gli immigrati durante il viaggio, come la Croce Rossa e l’Unhcr – alto commissariato dell’Onu per i rifugiati.
La stessa sigla “w2eu” corrisponde per altro a un portale internet realizzato con estrema professionalità, aggiornato e molto documentato, sulla cui home page si legge: “w2eu fornisce contatti e consigli ai rifugiati e migranti lungo il loro cammino. Alle frontiere esterne dell’Europa, alle persone è rifiutato l’ingresso, sono imprigionate e deportate. Tuttavia, la gente continua a venire. w2eu.info sostiene te che vieni in Europa nella tua battaglia per una vita migliore”.
Il primo delirio è seguito da un secondo di simile tenore, precisamente una citazione, sulla cui autenticità non è dato riscontro, di una non meglio specificata “donna eritrea”, guarda caso “in arrivo sull’isola di Lesbo”: “Ora posso vedere chiaramente a cosa somiglia l’Europa, che [l’Europa] manda i suoi eserciti a combatterci nel mare e ci sbatte in orribili prigioni. Insieme noi dobbiamo iniziare un secondo viaggio verso un altro posto sicuro che potrebbe esistere nel futuro”. Proprio così.
Per chiudersi poi con una dichiarazione che non ha bisogno di commento: “Diamo il benvenuto a tutti i viaggiatori nelle loro difficili traversate e auguriamo a tutti loro buon viaggio – perché la libertà di movimento è un diritto di tutti!”.
Lo stesso portale w2eu dedica poi dettagliatissimi dossier a tutti i paesi europei, tra cui ovviamente l’Italia, della quale si denuncia la “gestione rigidissima dell’immigrazione” regolata dalla legge “Bossi-Fini”, nonché si segnala una grande quantità di contatti utili agli immigrati illegali, tra i quali spiccano a Roma la Comunità di Sant’Egidio e l’Arci – Nuova associazione, a Milano il Centro Naga-Har, Naga – Associazione Volontaria di Assistenza Socio-Sanitaria e per i Diritti di Cittadini Stranieri, Rom e Sinti e tanto per cambiare Arci – Todo cambia, e ancora Bari, Firenze, Prato, Bologna, Venezia…
Oltre a w2eu, dietro il libretto dell’immigrato perfetto compare l’organizzazione WatchTheMed-Alarmphone, il cui portale internet è parimenti di elevatissima qualità e offre informazioni in tempo reale su base geografica interattiva delle segnalazioni di gruppi di presunti profughi in mare, detta “Watch the Mediterranean Sea”, una “piattaforma di osservazione online” il cui obiettivo dichiarato in home page è quello di “…monitorare i decessi e le violazioni dei diritti dei migranti alle frontiere marittime dell’Unione Europea”.
WatchTheMed offre agli immigrati in mare anche un numero di telefono satellitare di emergenza, appunto “Alarm Phone”, riportato nel manuale dell’immigrato, operativo 24 ore su 24 e il cui obiettivo dichiarato è quello di assicurarsi che la guardia costiera competente si attivi effettivamente in base alle chiamate degli immigrati in pericolo, nonché di esercitare pressione sulla stampa e i politici affinché le operazioni di salvataggio siano tempestive ed efficaci. Un cane da guardia della sicurezza in mare degli immigrati clandestini. Notevole è il fatto che che sulla stessa pagina del Alarm Phone si rimandi proprio al portale w2eu.info per maggiori informazioni sulla situazione corrente per i rifugiati nei paesi europei.
Proprio a WatchtTheMed appartiene tale Sonia, che non ha voluto rivelare a Sky News il suo cognome, la quale ha dichiarato che “gli attivisti della nostra rete distribuiscono gratuitamente queste guide in Turchia”, nonché sulle isole dell’Egeo, ad Atene e in altre città greche, ai migranti, insieme ad altri opuscoli sulla sicurezza in mare del mare sono stati distribuiti ai migranti: “Si tratta di un servizio di soccorso che offriamo ai rifugiati”.
Sonia parla correntemente in arabo, riceve le chiamate dalla sua casa in Austria, ed è una dei molti volontari di WatchTheMed: “Siamo un grande gruppo di circa 100 persone”, sostiene, aggiungendo che “siamo presenti in tutta Europa e Nord Africa”.
A questo punto la domanda sorge spontanea: chi finanzia questa guida distribuita ai migranti e le associazioni che li sostengono? Molti sostengono che sia la guida dell’immigrato via mare sia le due principali organizzazioni che lo sostengono rimandino niente meno che alla grande ricchissima associazione per di diritti umani Human Rights Watch (HRW), a sua volta finanziata per 100 milioni di dollari sui 128 del capitale dichiaratamente detenuto dalla Ong dal leggendario finanziere, speculatore e presunto filantropo George Soros. In effetti, la HRW è citata più volte nei portali w2eu e WatchTheMed.
Oltre a collimare perfettamente con le indiscrezioni riportate in agosto dal periodico austriaco InfoDirekt, vicino ai servizi segreti austriaci e illustrate dettagliatamente su queste colonne, in merito al ruolo del magnate americano di origine ungherese, insieme al Dipartimento di Stato Usa, nella promozione dell’invasione europea da parte delle masse di immigrati irregolari, lo stesso premier magiaro Viktor Orban, uno che di solito non le manda a dire, ha puntato il dito proprio contro George Soros in una recente intervista al giornale Hungary Today, accusandolo di sostenere direttamente e indirettamente le Ong che favoriscono l’immigrazione illegale, le quali si stanno costruendo “una fortuna” sulle rovine della crisi immigratoria.
Francesco Meneguzzo
Isola di Lesbo, Grecia, 23 set – Passato sotto l’assoluto silenzio della stampa italiana, è di pochi giorni fa lo scoop di Sky News il cui inviato Jonathan Samuels ha trovato, presso l’Isola di Lesbo in Grecia, un vero e proprio manuale operativo del perfetto clandestino, ancora in buone condizioni tra giubbotti di salvataggio e resti di gommoni arenati sulla spiaggia, intitolato “w2eu”, cioè “benvenuti in Europa” e recante sulla copertina la suggestiva fotografia di un giovane su una spiaggia al tramonto, mentre guarda il mare, un paio di remi ai suoi piedi.
Il “codice” è scritto in arabo e contiene i numeri di telefono delle organizzazioni in grado di aiutare gli immigrati durante il viaggio, come la Croce Rossa e l’Unhcr – alto commissariato dell’Onu per i rifugiati.
La stessa sigla “w2eu” corrisponde per altro a un portale internet realizzato con estrema professionalità, aggiornato e molto documentato, sulla cui home page si legge: “w2eu fornisce contatti e consigli ai rifugiati e migranti lungo il loro cammino. Alle frontiere esterne dell’Europa, alle persone è rifiutato l’ingresso, sono imprigionate e deportate. Tuttavia, la gente continua a venire. w2eu.info sostiene te che vieni in Europa nella tua battaglia per una vita migliore”.
Il primo delirio è seguito da un secondo di simile tenore, precisamente una citazione, sulla cui autenticità non è dato riscontro, di una non meglio specificata “donna eritrea”, guarda caso “in arrivo sull’isola di Lesbo”: “Ora posso vedere chiaramente a cosa somiglia l’Europa, che [l’Europa] manda i suoi eserciti a combatterci nel mare e ci sbatte in orribili prigioni. Insieme noi dobbiamo iniziare un secondo viaggio verso un altro posto sicuro che potrebbe esistere nel futuro”. Proprio così.
Per chiudersi poi con una dichiarazione che non ha bisogno di commento: “Diamo il benvenuto a tutti i viaggiatori nelle loro difficili traversate e auguriamo a tutti loro buon viaggio – perché la libertà di movimento è un diritto di tutti!”.
Lo stesso portale w2eu dedica poi dettagliatissimi dossier a tutti i paesi europei, tra cui ovviamente l’Italia, della quale si denuncia la “gestione rigidissima dell’immigrazione” regolata dalla legge “Bossi-Fini”, nonché si segnala una grande quantità di contatti utili agli immigrati illegali, tra i quali spiccano a Roma la Comunità di Sant’Egidio e l’Arci – Nuova associazione, a Milano il Centro Naga-Har, Naga – Associazione Volontaria di Assistenza Socio-Sanitaria e per i Diritti di Cittadini Stranieri, Rom e Sinti e tanto per cambiare Arci – Todo cambia, e ancora Bari, Firenze, Prato, Bologna, Venezia…
Oltre a w2eu, dietro il libretto dell’immigrato perfetto compare l’organizzazione WatchTheMed-Alarmphone, il cui portale internet è parimenti di elevatissima qualità e offre informazioni in tempo reale su base geografica interattiva delle segnalazioni di gruppi di presunti profughi in mare, detta “Watch the Mediterranean Sea”, una “piattaforma di osservazione online” il cui obiettivo dichiarato in home page è quello di “…monitorare i decessi e le violazioni dei diritti dei migranti alle frontiere marittime dell’Unione Europea”.
WatchTheMed offre agli immigrati in mare anche un numero di telefono satellitare di emergenza, appunto “Alarm Phone”, riportato nel manuale dell’immigrato, operativo 24 ore su 24 e il cui obiettivo dichiarato è quello di assicurarsi che la guardia costiera competente si attivi effettivamente in base alle chiamate degli immigrati in pericolo, nonché di esercitare pressione sulla stampa e i politici affinché le operazioni di salvataggio siano tempestive ed efficaci. Un cane da guardia della sicurezza in mare degli immigrati clandestini. Notevole è il fatto che che sulla stessa pagina del Alarm Phone si rimandi proprio al portale w2eu.info per maggiori informazioni sulla situazione corrente per i rifugiati nei paesi europei.
Proprio a WatchtTheMed appartiene tale Sonia, che non ha voluto rivelare a Sky News il suo cognome, la quale ha dichiarato che “gli attivisti della nostra rete distribuiscono gratuitamente queste guide in Turchia”, nonché sulle isole dell’Egeo, ad Atene e in altre città greche, ai migranti, insieme ad altri opuscoli sulla sicurezza in mare del mare sono stati distribuiti ai migranti: “Si tratta di un servizio di soccorso che offriamo ai rifugiati”.
Sonia parla correntemente in arabo, riceve le chiamate dalla sua casa in Austria, ed è una dei molti volontari di WatchTheMed: “Siamo un grande gruppo di circa 100 persone”, sostiene, aggiungendo che “siamo presenti in tutta Europa e Nord Africa”.
A questo punto la domanda sorge spontanea: chi finanzia questa guida distribuita ai migranti e le associazioni che li sostengono? Molti sostengono che sia la guida dell’immigrato via mare sia le due principali organizzazioni che lo sostengono rimandino niente meno che alla grande ricchissima associazione per di diritti umani Human Rights Watch (HRW), a sua volta finanziata per 100 milioni di dollari sui 128 del capitale dichiaratamente detenuto dalla Ong dal leggendario finanziere, speculatore e presunto filantropo George Soros. In effetti, la HRW è citata più volte nei portali w2eu e WatchTheMed.
Oltre a collimare perfettamente con le indiscrezioni riportate in agosto dal periodico austriaco InfoDirekt, vicino ai servizi segreti austriaci e illustrate dettagliatamente su queste colonne, in merito al ruolo del magnate americano di origine ungherese, insieme al Dipartimento di Stato Usa, nella promozione dell’invasione europea da parte delle masse di immigrati irregolari, lo stesso premier magiaro Viktor Orban, uno che di solito non le manda a dire, ha puntato il dito proprio contro George Soros in una recente intervista al giornale Hungary Today, accusandolo di sostenere direttamente e indirettamente le Ong che favoriscono l’immigrazione illegale, le quali si stanno costruendo “una fortuna” sulle rovine della crisi immigratoria.
Francesco Meneguzzo
1 commento
Dateci il numero di telefono di alarm phone, manderemo un sacco di messaggi con indicazioni fasulle, vedremo se si stancheranno di correre per il mare