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Consigli per Saviano: da Amin Dada a Bokassa, 6 esempi di buon governo africano

by Giorgio Nigra
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SavianoRoma, 4 gen – Roberto Saviano è un genio. Solo una mente geniale, infatti, poteva partorire l’idea che porterà al definitivo rilancio del Meridione d’Italia: servono sindaci di colore. L’ha detto davvero. Contro corruzione, malavita e malaffare, degli amministratori africani, secondo l’Illustrissimo, potrebbero portare una ventata di buon governo. Del resto dalle loro parti non mancano certamente esempi di buona amministrazione. Ecco allora una lista delle possibili figure di riferimento che i nuovi sindaci venuti dal Continente nero potrebbero prendere ad esempio per governare Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Bari.

Come non importare da noi, per esempio, il luminoso esempio del dittatore ugandese Idi Amin, il cui titolo auto-conferitosi è: “Eccellenza, Presidente a vita, Feldmaresciallo Al Hadji Dottor Idi Amin, VC, DSO, MC, Signore di Tutte le Bestie della Terra e dei Pesci del Mare e Conquistatore dell’Impero britannico, in Africa in Generale e in Uganda in Particolare”. Si calcola che abbia fatto circa 300 mila vittime. Una volta si presentò a Londra, al cospetto della Regina Elisabetta, con un grande carico di banane, riferendole che servivano a “sfamare il popolo inglese” e vantandosi di avere il potere di controllare i coccodrilli col pensiero.

O, ancora, perché non farci accarezzare dalla brezza del riformismo ispirato a Jean-Bédel Bokassa: incoronato imperatore del Centrafrica su un trono in oro a forma di aquila di 3 metri d’ altezza e cinquemila invitati al banchetto, sarà accusato di aver fatto uccidere e ucciso in prima persona degli studenti, che in parte avrebbe anche mangiato.

Di certo sarebbe un toccasana per il nostro Sud un governo ispirato a Francisco Macias Nguema, dittatore della Guinea Equatoriale che ha ucciso tra un sesto e un quarto della popolazione, ha proibito la parola “intellettuale” e ha distrutto tutte le barche dello Stato dopo aver vietato la pesca. Si fece attribuire titoli come “miracolo unico”. Quando fu condannato a morte, nessun soldato della Guinea Equatoriale volle partecipare all’esecuzione, poiché si credeva che avesse poteri magici.

Ma ci si può sempre ispirare al suo successore, il nipote Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Nel luglio 2003, la radio di Stato ha dichiarato che Obiang è un dio che è “in contatto permanente con il Signore” e “può decidere di uccidere senza dar conto a nessuno e senza andare all’inferno.” Inoltre, ha sparso voci di cannibalismo. Il figlio è noto per aver comprato, alla modica cifra di un milione di dollari, un guanto bianco ricoperto di cristalli che il Re del Pop americano avrebbe usato nel “Bad” tour a fine anni ’80.

Anche il dittatore del Gambia Yahya Jammeh potrebbe essere preso a modello. Nel maggio 2008, Jammeh ha detto che avrebbe tagliato la testa a ogni omosessuale nel Gambia, impegnandosi a pulire il paese, e promettendo che la legislazione sul tema sarebbe stata “più severa che in Iran.” Poi ha dato un ultimatum ai gay ordinando loro di lasciare il paese, e che gli hotel o pensioni che ospitavano gay sarebbero stati chiusi. Nel 2007, ha annunciato che poteva curare l’Aids con le erbe.

Anche Re Mswati III dello Swaziland potrebbe dare una mano nella lotta alla piaga dell’Aids: nel 2001 disse che i sieropositivi (circa un terzo della popolazione) dovrebbero essere “sterilizzati e marchiati”. Poi proibì il sesso alle donne sotto i cinquant’anni di età per un periodo di cinque anni.

Giorgio Nigra

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Giuseppe Giannantonj 4 Gennaio 2017 - 5:59

Quando uscì l’articolo di Leonardo Sciascia dal titolo ‘I professionisti dell’antimafia’ sul Corriere della Sera era il 10 gennaio 1987 e Saviano aveva appena 8 anni. Allora non sapeva che si sarebbe costruito una carriera di scrittore e saggista, proprio come Sciascia ma al di sopra di Sciascia, grazie a dichiarazioni del tipo riportato sopra.

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Luca 5 Gennaio 2017 - 10:16

Ma non facciamo prima a mandare Saviano in Africa?

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marco 5 Gennaio 2017 - 10:22

Saviano persona molto sopravvalutata, ogni tanto si trova qualche sua dichiarazione esageratamente sparata probabilmente per far sì che il suo nome compaia in TV o sulla stampa, comparse solo in Rai come utile idiota in mano ai sinistri pidioti. Descrizione perfetta di lui la ha fatta Checco Zalone, da vedere, dove la sua essenza risulta emergere nella reale collocazione.

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Fabrice 17 Gennaio 2017 - 10:54

Saviano ben prima di essere italiano è e si sente ebreo, e come la stragrande maggioranza degli ebrei residenti nei paesi occidentali europei ( Francia, Germania, Gran Bretagna, ecc.. ) che sono molto a favore di una società multietnica, pure lui lo è!!

Poi che Israele ha norme severissime ( per usare un eufemismo!! ) sulle politiche di immigrazione, per gente come loro ( ebrei europei ) sono solo quisquiglie, chissà come mai….!!

Saluti.

Fabrice

PS un altro “degno” rappresentante di quella categoria è Gad Lerner, giornalista che in un paese normale non avrebbe mai potuto fare quel tipo di carriera che ha fatto ma neanche per sogno ma siccome è radical chic, ebreo , pro società multietinica, pro Lgbt e allora ecco che ancora sta in Tv a frantumare le pa.. con le sue castronerie!!

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Leonardo Pio Bauco 27 Novembre 2019 - 12:47

no e vero vuoi bianchi volete noi come schiavi ma no

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