Londra, 9 dic – Proprio recentemente, il filosofo sloveno Slavoj Žižek aveva lanciato l’ennesima della sue provocazioni: creare un asse politico trasversale tra la sinistra radicale di Sanders e l’Alt-right di Bannon. Un appello, insomma, a tinte rosso-brune. Ora, sempre dalle colonne dell’Indipendent, il pensatore torna in parte sulla questione, dicendo la sua sulla presunta “marea neofascista” che si starebbe diffondendo in Europa. E se la prende in sostanza con la sinistra liberal e gli “antifa”.
I progressisti infatti, secondo Žižek, non riescono a capire che gli accorati allarmi sulla cosiddetta “onda nera” altro non sarebbero che un utile strumento in mano al “capitalismo globale” per potersi presentare come l’unico argine a questo immaginario pericolo. Così facendo, i governi liberal-capitalistici puntellano il loro potere e disinnescano la sinistra “antagonista” (le virgolette, Žižek ci perdonerà, sono d’obbligo).
Da qui parte il nuovo appello del filosofo che – nonostante la verniciatura rosso-bruna che fa molto pop e “intellettuale irregolare” – viene rivolta alla sola sinistra: «Quando ho richiamato l’attenzione sul fatto che la destra alternativa sta portando avanti temi cari alla classe lavoratrice, trascurati dalla sinistra liberale, sono stato, come previsto, immediatamente accusato di invocare una coalizione tra sinistra radicale e destra fascista, che è esattamente quello che non proponevo. L’obiettivo, invece, è quello di tagliare la fornitura di ossigeno che arriva all’Alt-right dalla classe operaia, rivolgendosi cioè al suo elettorato. Il modo per raggiungere questo obiettivo è spostarsi più a sinistra, con un messaggio critico più radicale. In altre parole, fare esattamente ciò che stavano facendo Sanders e Corbyn e che era la radice del loro relativo successo».
Žižek, quindi, non sta affatto proponendo una “terza via” o un “fronte trasversale”, ma sta semplicemente bacchettando i suoi fratellini spirituali della sinistra catacombale. Un po’ quello che sta tentando di fare la politologa belga postmarxista Chantal Mouffe, che da anni invoca la nascita di un “populismo di sinistra” in grado di togliere il terreno da sotto i piedi al populismo destrorso. Insomma, nonostante certe provocazioni apparentemente rosso-brune, Žižek si conferma in pieno un generatore rodato di supercazzole e il filosofo “meno pericoloso dell’Occidente”. Con buona pace di intrepidi sognatori di fantasmagorici assi anticapitalistici.
Elena Sempione
2 comments
”……..Lo spettro del neofascismo serve al capitalismo globalista per rafforzarsi”…in questo ha, un milione di volte, ragione…Vedi Soros e confratelli…
[…] Fonte: http://www.ilprimatonazionale.it//cultura/zizek-lo-spettro-del-neofascismo-serve-al-capitalismo-raffo… […]